Ancora 10 settimane di cassa integrazione per i lavoratori dipendenti delle imprese artigiane e non dei settori Tessile, Abbigliamento e Calzaturiero. Ma questa volta saranno “in deroga”.
Lo ha stabilito un decreto legge approvato il 21 ottobre dal Consiglio dei Ministri. Un provvedimento già annunciato a settembre, che soccorre le imprese della filiera in estrema crisi oramai da mesi, che hanno esaurito o stanno per esaurire le settimane di cassa integrazione ordinaria previste per legge, stanziando 80,7 milioni di euro.
Per legge la durata della cassa integrazione per le imprese industriali è di 52 settimane in un biennio mobile. Per quelle artigiane si scende alla metà: 26 settimane, con intervento del Fondo Artigiani – FSBA che indennizza l’AIS, l’Assegno di Integrazione Salariale. Di fatto la cassa integrazione per gli artigiani.
La crisi congiunturale del settore ha spinto le aziende prive di commesse, a utilizzare tutte le settimane a disposizione. Da qui la richiesta di un intervento governativo, un aiuto “in deroga” alla legge per poter proseguire con le sospensioni dei rapporti di lavoro ed evitare i licenziamenti dei lavoratori. Le aziende infatti non intendono privarsi di manodopera specializzata e preferiscono proseguire con il ricorso agli ammortizzatori sociali.
La nuova cassa integrazione in deroga si applica, per 10 settimane, a tutte le imprese che occupano fino a 15 addetti. Il Governo avrebbe così coperto, con le risorse della fiscalità generale, le sospensioni dei rapporti di lavoro nelle ultime 10 settimane del 2024.
La domanda deve essere presentata a Inps e l’azienda deve anticipare l’indennità economica ai lavoratori. Nel decreto si parla di erogazione mensile con rimborso da parte dell’Inps.
Le aziende che versano in particolari difficoltà finanziarie e sono in crisi di liquidità possono chiedere all’Inps il pagamento diretto della prestazione. In questi casi la Cig è erogata al dipendente direttamente dall’Inps.