Gli importi percepiti a titolo di Assegno Unico Figli rimarranno nell’ISEE. Dovranno quindi essere conteggiati ancora una volta ai fini della determinazione dell’indicatore della situazione economica di equivalenza.
Una forte penalizzazione per tutte quelle famiglie, specie con ISEE basso, che puntano ad accedere anche ad altri benefici e sussidi.
La Manovra di Bilancio consegnata al Parlamento per l’esame e l’approvazione definitiva interviene sull’Assegno Unico ma non nella direzione auspicata dalle famiglie. Fino ad ora un bug normativo prevede che gli importi percepiti da Inps a titolo di Assegno Unico sono utili al calcolo ISEE. Da mesi il Governo ha promesso una modifica per evitare questo scempio ma non si sono visti segnali in tal senso. La principale conseguenza di questo sistema è che le famiglie rischiano di essere esclusi da bonus e benefici perchè l’Assegno per i figli viene considerato come un reddito qualunque.
Ora con la Manovra il Governo scopre finalmente le carte. L’Assegno unico sarà conteggiato ma con 2 sole eccezioni: l’accesso al Bonus nido e al Bonus nascite.
Dunque l’Assegno non sarà incluso solo per l’ISEE che sarà utile per l’accesso al Bonus NIdo e Bonus nuove nascite.
Il bonus nido è il beneficio ha rimborsa il pagamento delle rette degli asili nido, che dal 2025 sarà implementato. In questo modo, senza conteggiare l’Assegno Unico, avranno più chance di accedere ai rimborsi Inps.
Analoghi effetti si avranno per quei nuclei che nel 2025 avranno un nuovo figlio e otterranno il Bonus 1.000 euro, quale premio alla nascita. Anche beneficio è legato al valore ISEE del nucleo familiare: la soglia sarà di 40.000 euro. E anche in questo caso, l’assegno unico percepito per altri figli a carico negli anni precedenti, non verrà considerato nel calcolo dell’ISEE, facilitando l’accesso al Bonus.