Statali, è in corso presso l’ARAN dalle 11 di stamattina 28 ottobre la prosecuzione della trattativa per il rinnovo del CCNL personale Funzioni Centrali 2022/2024.
Nell’ultima bozza compaiono nuove cifre con un ritocco al rialzo degli aumenti. La differenza con le cifre precedenti non è grande, ma significativa: dimostra la volontà di mettere sul tavolo anche le risorse accantonate in vista dell’ultimo giro di boa.
Rispetto alla fase precedente del negoziato, scrive Il Sole 24 Ore, ora è cambiato il contesto generale: “la legge di bilancio ha portato al 6% il tasso di aumento per il 2022/24 e ha già definito i fondi per il 2025/27 (5,55 miliardi a regime per il settore statale) e per il 2028/30 (6,112 miliardi a regime). Si tratta di una novità assoluta rispetto al passato“.
Nella tabella aggiornata figurano gli incrementi mensili lordi previsti dal CCNL Funzioni Centrali. Interessano i 195 mila lavoratori statali impiegati nei ministeri, presso le agenzie fiscali, all’INPS, all’INAIL, ecc. Si tratta di aumenti pari a:
Nonostante gli aumenti proposti per i lavoratori statali siano superiori a quelli emersi all’inizio del negoziato, Cgil e Uil storcono il naso. Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, qualche giorno fa ha detto che «non firmeremo contratti che riducono gli stipendi» con aumenti inferiori all’inflazione. PierPaolo Bombardieri, dalla Uil, ha proposto di anticipare al 2022/24 le risorse del primo anno del triennio successivo.
La Cisl, al contrario, sarebbe favorevole alla firma dei rinnovi contrattuali. Spalleggiata dai sindacati autonomi e in particolare Flp, che farebbe da ‘ago della Bilancia’ per raggiungere il quorum della rappresentatività.