Tra i percettori dell’Assegno Unico di ottobre c’è chi ha dovuto aspettare un po’ più degli altri per ricevere l’accredito perché INPS ha dovuto ricalcolare l’importo spettante.
Questo accade quando ci sono dei conguagli che fanno aumentare o diminuire l’ammontare. E quando l’importo varia, il pagamento slitta di qualche giorno.
L’Assegno Unico è la prestazione che INPS riconosce a coloro che hanno figli a carico fino a 21 anni, o senza limiti d’età qualora questi fossero affetti da disabilità.
L’accredito è mensile. INPS paga:
In questi giorni l’Istituto Previdenziale è dunque impegnato a calcolare i nuovi importi. I motivi per cui l’importo può variare sono diversi: per esempio, la nascita o l’uscita dallo stato di famiglia di un figlio o il compimento dei 18 anni sono tutti eventi che comportano variazioni nell’importo in pagamento.
A volte però INPS non ricalcola immediatamente l’importo, ma lo fa qualche mese dopo l’avvenimento. Quando lo fa, eroga la somma a conguaglio.
I conguagli sono delle differenze tra quanto il percettore ha effettivamente ricevuto e quanto avrebbe dovuto ricevere. Sono in negativo quando il beneficiario ha ricevuto più soldi di quelli che avrebbe dovuto avere e quindi ha un debito con INPS, in positivo invece quando ha ricevuto meno e quindi vanta un credito con l’Istituto.
A influire sul ricalcolo, per esempio, possono essere anche delle maggiorazioni, che INPS può non aver riconosciuto per tempo o, al contrario, aver riconosciuto erroneamente.
In queste circostanze, INPS rieffettua i calcoli e si mette in pari, erogando o trattenendo quanto dovuto. Nel caso in foto, alla data dell’8 ottobre il conguaglio a credito era pari a 239,24 euro:
Nel caso di conguaglio a debito, fa sapere INPS, l’importo recuperato sulla singola competenza non può superare il 20% del totale della rata mensile spettante in pagamento. Eventualmente, INPS impiegherà dunque cinque mensilità per recuperare il debito totale.