Licenziamento per chi non timbra e va a fare shopping. Ammesso il Caffé

Il licenziamento del lavoratore dipendente che si assenta senza timbrare è legittimo se si allontana per fare shopping. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n. 26938 del 17 ottobre 2024.

Il caso scrutinato dalla Corte è relativo a diversi episodi di assenteismo (36 episodi) che hanno portato anche l’Amministrazione – Datrice di Lavoro ad avviare una serie di pedinamenti e controlli tramite telecamere. Per poi concludersi con una sanzione disciplinare espulsiva, il licenziamento appunto.

Il lavoratore ha impugnato il licenziamento e ha avuto ragione nel primo e secondo grado di giudizio. Salvo poi perdere in sede di giudizio di legittimità.

Superamento dei limiti di tolleranza

Il lavoratore si era allontanato dal servizio in 36 circostanze senza timbrare il cartellino per un periodo superiore ai 15 minuti tollerati. In altri 16 occasioni aveva sottoscritto una falsa dichiarazione relativa a servizi esterni che avrebbe dovuto svolgere mentre dalle indagini era risultato che aveva fatto tutt’altro.

La pausa caffé è ammessa

Il lavoratore aveva sostenuto di essersi allontanato brevemente per fruire della pausa caffé. E per questo la sanzione non poteva essere espulsiva, ma solo conservativa.

La verità, sostiene la Cassazione che ha analizzato le prove portate in giudizio dall’Amministrazione, era che gli allontanamenti erano lunghi e per ragioni extralavorative (recarsi presso familiari, a scuola dei figli, ecc.). Tutte attività che il dipendente poteva svolgere utilizzando i normali permessi. Ecco perchè non c’è – su questo – alcuna tolleranza e il licenziamento è da ritenersi legittimo.