I Buoni pasto spettano nei giorni di Ferie: per i Trasporti si cambia

La sentenza della Corte di Cassazione che riconosce il diritto dei lavoratori ai buoni pasto per ciascuno dei giorni di ferie inciderà nei rapporti di lavoro nel mondo dei Trasporti.

Ne è convinta la Filt Cgil Campania che ha affiancato il lavoratore nella vertenza. “Si tratta di una sentenza storica – si legge in un comunicato – che segna un importante passo avanti nella tutela dei diritti dei lavoratori del settore. La Corte di Cassazione ha stabilito un principio importante, riconoscendo che tutte le voci retributive spettanti al lavoratore e riconducibili allo svolgimento delle sue mansioni o al suo status personale o professionale devono essere considerate a tutti gli effetti parte integrante della retribuzione corrisposta durante il periodo di ferie, ivi compreso il ticket, elemento centrale nella contrattazione collettiva aziendale del settore autoferrotranviario”. 

Novità per i lavoratori dei Trasporti

La sentenza costituisce un importante precedente che sarà in grado di cambiare la gestione dei buoni pasto a partire dal Trasporto Pubblico Locale, dove ora le aziende avranno più difficoltà a negarlo ai propri dipendenti. Anche se non si registrano – al momento – inversioni di tendenza.

Per Filt-Cgil Campania il TPL farà da apripista perchè si punta ad estendere analogo diritto “anche nei settori della Mobilità-Attività Ferroviaria e dal CCNL Merci e Logistica, dove abbiamo avviato analoghe iniziative giudiziarie sul ricalcolo delle ferie secondo i principi euro unitari”. 

Sentenza aiuta tutti i sindacati di categoria e i lavoratori

La sentenza costituisce un precedente utile per ogni vertenza, da quella giudiziaria a quella sindacale/individuale.

Si tratta di un precedente importante – continua Filt-Cgil – che potrà essere utilizzato da tutti i sindacati di categoria per rivendicare il diritto dei lavoratori a vedere riconosciuto il valore economico dei biglietti anche durante le ferie”. 

L’invito è stato raccolto ben presto dai sindacati di base. A Genova il sindacato CUB ha già predisposto una lettera tipo che il lavoratore deve compilare, firmare e inviare alle aziende. Di fatto una diffida che mette in mora l’azienda e la invita a pagare i buoni pasto per i periodi di ferie pregresse.

Nella lettera l’azienda è avvertita: “in difetto di pagamento” il lavoratore fa riserva di “agire in giudizio per ottenere il pagamento delle somme dovute” e, al contempo, “adire le competenti autorità ispettive”.