La Manovra di Bilancio 2025 approvata dal Governo prevede un Bonus in busta paga destinato ad una platea più vasta rispetto al 2024. Si tratta della decontribuzione prevista per la lavoratrici a tempo indeterminato con figli.
Dal prossimo anno potranno beneficiarne anche le lavoratrici con contratto a termine. Quindi anche i Docenti e ATA con contratto di supplenza relativamente a tutti i mesi del 2025.
Il Bonus Mamma nel 2025 sarà erogato a condizione che le lavoratrici abbiano due o più figli e l’esonero contributivo spetta fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
Nel 2024 il Bonus, spettando solo alle lavoratrici madri con contratto a tempo determinato, arrivava fino a 250 euro. Estendendo la platea e con 300 milioni a disposizione, il Governo ha deciso di tagliare il Bonus. Oggi non è noto il valore del beneficio, neppure facendo una stima. Si sa solo che l’esonero contributivo – lo strumento con cui arriva nel cedolino paga – sarà parziale. Mentre per il 2024 è totale.
Sarà un Decreto ministeriale a stabilire l’entità dell’esonero contributivo. Il valore del beneficio sarà diverso per ogni supplente e dipenderà dell’imponibile contributivo.
Il Bonus spetta nel limite di un imponibile previdenziale di 40.000 annui.
Le supplenti della Scuola dovranno però fare attenzione a cosa prevederà il Decreto (che uscirà nel 2025) per chi alterna periodi di lavoro a periodi di disoccupazione. Per i periodi lavorati il Bonus spetterà come decontribuzione applicata sullo stipendio lordo. Mentre per i mesi non lavorati ed indennizzati dalla NASpI, essendoci una copertura solo figurativa, il Bonus molto probabilmente non spetterà.
Per fare un esempio i docenti e ATA con contratto al 30 giugno 2025 saranno escluse dal Bonus per 2 mesi (luglio – agosto) e riprenderanno a percepirlo con la presa di servizio da settembre 2025. Nessun problema invece per le lavoratrici con contratto al 31 agosto 2025 e per chi è di ruolo.