Meno 4,6 miliardi di aiuti per il settore dell’Automotive e Componentistica Auto. A tanto ammonta il taglio deciso dal Governo con la Manovra di Bilancio che ha scatenato l’ira dei sindacati dei metalmeccanici.
L’Esecutivo è accusato di indifferenza verso il comparto e nei confronti di 20.000 lavoratori – molti dei quali in cassa integrazione – che il 18 ottobre scorso hanno scioperato in tutta Italia per chiedere un nuovo Patto tra Stellantis e Governo.
Ecco quanto si legge in un comunicato.
“Le segreterie nazionali di FIM, FIOM e UILM esprimono profonda preoccupazione e ferma contrarietà per la recente decisione del governo nella Legge di Stabilità di tagliare al fondo automotive, istituito dal precedente Esecutivo, 4,6 miliardi di euro, pari all’80% delle risorse previste”.
La mobilitazione dei lavoratori è stata ignorata. E’ questo il principale messaggio politico che manda il Governo. Che “anziché trovare ascolto e una risposta positiva, è stata seguita da un provvedimento che va nella direzione opposta a quella auspicata, mettendo a rischio il futuro di migliaia di famiglie e la sopravvivenza di una filiera strategica per il Paese”.
Ora il sindacato chiede al Governo un passo indietro. Non si può abbandonare il settore, non difendere l’occupazione e le sfide del futuro, tra cui l’innovazione tecnologica.
“Come segreterie nazionali di FIM, FIOM e UILM, chiediamo che i 5,8 miliardi del fondo dell’auto vengano non solo ripristinati, ma anche incrementati, in linea con le necessità attuali e con quanto si dovrà ottenere anche a livello europeo, per sostenere una giusta transizione ecologica e occupazionale. Per questo, ribadiamo l’urgenza di una convocazione ufficiale da parte della Presidenza del Consiglio, con la partecipazione delle segreterie di FIM, FIOM, UILM, dei vertici di Stellantis e delle aziende della componentistica, affinché si possa discutere insieme delle misure necessarie per salvaguardare l’industria automobilistica italiana e i suoi lavoratori”.