Il negoziato per il rinnovo del CCNL Industria Metalmeccanica, scaduto il 30 giugno, è vicino ad una svolta. Se Federmeccanica e Assistal non faranno le giuste aperture al sindacato, si arriverà alla convocazione dello sciopero nazionale.
Lo dichiara il Segretario generale Fim-Cisl Ferdinando Uliano al noto quotidiano locale L’Eco di Bergamo.
A metà novembre cessa di produrre effetti la cd. clausola di tregua del CCNL, che prevede la sospensione di ogni iniziativa di protesta per 6 mesi dall’avvio del negoziato.
E proprio in quella settimana, in una data ancora da definire tra l’11 e il 17 novembre, Imprese e sindacati si incontreranno per andare avanti sul negoziato.
Fim-Fiom-Uilm vogliono risposte sulla piattaforma, in particolare vogliono che gli Industriali facciano un passo in avanti sulla piattaforma, a partire dalla richiesta salariale di 280 euro.
I sindacati vogliono che gli aumenti siano certo e comunque verificati ogni anno in base all’IPCA NEI, come è stato fino ad oggi. In assenza di risposte lo sciopero nazionale è dietro l’angolo: “Faremo le assemblee nelle aziende per preparare i lavoratori a una situazione che potrebbe determinarsi: se non ci sono spazi negoziali bisogna mettere in campo azioni di forza”.
Rispetto alla proposta degli industriali di sopprimere il sistema degli Scatti di anzianità e di sostituirli con l’Elemento retributivo di continuità professionale, che andrebbe ad anticipare ogni biennio l’intero ammontare degli scatti, il leader Fim-Cisl dichiara:
”costruiscono questi meccanismi per nascondere il fatto che non rispondono alle nostre richieste. E’ un po’ come scaricassero sui lavoratori la colpa di essere riusciti a difendere il potere di acquisto dell’impennata inflattiva, avendo noi dato una risposta economica importante ai metalmeccanici”.