Buone notizie in arrivo per una parte del personale scolastico. Un imminente incontro in programma per giovedì 7 novembre dovrebbe sbloccare la mobilità verticale, dopo uno stop lungo più di 10 anni. E allo stesso tempo verrebbero attribuite le nuove posizioni economiche previste dal CCNL.
Gli interessati da questa ondata di novità sono i lavoratori inquadrati nelle qualifiche ATA. Ma vediamo nel dettaglio.
Il CCNL Istruzione e Ricerca 2019-2021 è stato sottoscritto in via definitiva il 18 gennaio 2024. Con un sostanzioso ritardo di 3 anni. Nell’accordo sono stati rivisti i percorsi per la progressione di carriera del personale ATA.
Da gennaio sono passati “appena” 10 mesi e nonostante le continue richieste e sollecitazioni del sindacato – tra cui anche lo sciopero di Flc-Cgil – , dal Ministero dell’Istruzione si sono decisi a convocare i rappresentanti dei lavoratori solo ora. L’incontro si terrà il 7 novembre in Viale Trastevere.
All’ordine del giorno comunicazioni in ordine all’avvio delle procedure delle posizioni economiche, i passaggi da Collaboratori scolastici a Operatori, il confronto sull’utilizzo delle economie per mancata implementazione degli istituti contrattuali.
I sindacati attendono che il Ministero dell’Istruzioni avvii le procedure per la mobilità verticale per il personale ATA. Come – in parte – già fatto per i DSGA facenti funzione. Ora è la volta degli altri profili.
Come ad esempio il passaggio dall’area del Collaboratore a quella dell’Operatore scolastico. Nuova figura prevista dal CCNL e non ancora attivata.
Perchè non è stato fatto finora? Innanzitutto i tempi amministrativi. E poi c’è il profilo economico che va implementato una volta conclusa la procedura valutativa. La qualifica dell’Operatore scolastico sarà effettiva a partire dall’anno scolastico 2025-2026 (anche se sono presenti già nelle graduatorie di terza fascia).