Venerdì 15 novembre è proclamato un altro sciopero nazionale del personale docente e ATA. Si tratta della terza iniziativa di protesta nel giro di 15 giorni che segue alla proclamazione di Flc-Cgil per il 31 ottobre scorso (con adesione dei Cobas). Senza dimenticare quella del personale DSGA dell’11 novembre, ma in questo caso si tratta di personale amministrativo con alte qualifiche.
Questa volta a guidare l’astensione collettiva è ANIEF, il sindacato guidato da Marcello Pacifico. Chi ha aderito?
Allo sciopero proclamato da ANIEF per il 15 novembre ha aderito il solo sindacato ADL COBAS Lombardia, estendendo la mobilitazione all’intero comparto Istruzione e Ricerca.
Non sembra, dunque, che la mobilitazione otterrà grosse adesioni da parte di docenti e ATA, considerato anche l’esito di quello del 31 ottobre che ha registrato un coinvolgimento pari al 5,49% a livello nazionale (dati ufficiali del Ministero dell’Istruzione). Per la precisione: 0,65% dei dirigenti, il 5,14% dei docenti, il 2,3% del personale educativo, il 7,28% degli Ata (Ausiliari, Tecnici e Amministrativi).
Possibile dunque che ANIEF non raggiungerà neppure l’1% delle adesioni a livello nazionale, anche perchè in calendario c’è un’altra proclamaziona a fine mese.
Ancora una volta i sindacati della scuola si ritrovano divisi all’appuntamento con la protesta. Peraltro per ragioni che sostanzialmente li dovrebbe allineare nelle rivendicazioni: rinnovo rapido del CCNL Istruzione Ricerca, tutela del potere di acquisto dei lavoratori, stabilizzazione precari, ecc.
Flc Cgil e Uil Scuola Rua chiameranno un’altra volta il personale scolastico allo sciopero generale proclamato per venerdì 29 novembre.
Non sembrano invece essere interessati a questo tipo di iniziative Snals Confsal, Fgu Gilda e soprattutto Cisl Scuola che in questa fase storica segue la linea confederale della Cisl guidata da Luigi Sbarra del dialogo continuo con il Governo per trovare soluzioni per i lavoratori.