Stop ai trasporti e alle consegne per le giornate del 9 e 10 dicembre 2024. E’ iniziativa dei sindacati di categoria Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti che protestano contro il mancato rinnovo del CCNL Autotrasporto Merci, Logistica e Spedizioni.
Il contratto è scaduto lo scorso 31 marzo 2024 ma le trattative per rinnovarlo sono partite molto tempo prima, il 30 novembre 2023. A distanza di un anno le parti non hanno prodotto, a leggere le dichiarazioni sindacali, nessun avanzamento sui temi. Ancor meno sulla parte economica che interessa gli aumenti dei minimi retributivi di autisti, magazzinieri, facchini, carrellisti, impiegati, ecc. I sindacati chiedono il 18% di aumento.
Fatto salvo per l’ICE, l’indennità di copertura economica corrisposta in busta paga fino a che il contratto collettivo non sarà rinnovato.
Le trattative si sono interrotte tra l’8 e il 19 novembre dopo una tre giorni dedicata al confronto sui temi della piattaforma sindacale e alle richieste di parte datoriale. Secondo quanto si apprende dal comunicato sindacale unitario c’è ancora molta distanza in particolare sulla richiesta delle aziende di peggiorare la normativa sulla malattia.
Dopo circa 30 incontri, scrivono Filt-Fit-Uiltrasporti, è ancora nulla di fatto. Anche per la distanza perdurante sul risarcimento dei danni realizzati dal personale viaggiante. Le parti datoriali vorrebbero imputare all’autista 250 euro per il primo danno in presenza di kasko e da 1500 a 10 mila se manca, mentre i sindacati, oltre alla kasko obbligatoria vorrebbero un esonero dell’autista per i primi tre eventi. E poi sugli orari di lavoro, i sindacati vorrebbero la riduzione delle 44 ore previsti per i driver e la rivalutazione dell’indennità di trasferta, le parti datoriali l’estensione del lavoro ordinario al sabato e a 26 domeniche in un anno