Lo sciopero dei medici e degli infermieri di mercoledì 20 novembre è servito a ribadire l’importanza del ruolo dei camici bianchi nelle corsie degli ospedali: «se la nostra presenza non è apprezzata, faremo sentire pesantemente la nostra assenza».
Alla base delle proteste c’è la delusione verso la Legge di Bilancio: il personale sanitario, infatti, si aspettava non solo un piano di 30.000 assunzioni, come promesso alla vigilia, ma anche degli aumenti più consistenti rispetto a quelli effettivamente riconosciuti.
Da Fratelli d’Italia arriva però un emendamento che potrebbe in parte accontentare le richieste dei camici bianchi.
Nel DDL di Bilancio sono previsti sì degli aumenti per il personale sanitario, ma si tratta di ben poca cosa. Nel dettaglio, il DDL ora in Parlamento prevede aumenti per le indennità di medici e infermieri che si tradurranno:
I camici bianchi hanno scritto anche una lettera alla premier Giorgia Meloni per far sentire la loro voce. «Non accettiamo più di essere considerati dei fantasmi. Il governo stanzi le risorse» ha tuonato il presidente degli infermieri del Nursing up Antonio De Palma.
Il ministro della Salute Orazio Schillaci continua a difendere la manovra. Intanto da Fratelli d’Italia arriva un emendamento che va incontro alle richieste del personale sanitario.
Nei prossimi giorni il Parlamento discuterà sugli emendamenti al DDL bilancio. Tra questi, uno che ha buone possibilità di essere approvato (almeno a sentire Il Sole 24 Ore di giovedì 21 novembre) è quello firmato da Annarita Patriarca di Fratelli d’Italia.
La deputata ha presentato un emendamento che prevede già dal 2025 la defiscalizzazione di parte della busta paga introducendo una flat tax al 15% sull’indennità di specificità. Questa garantirà ai medici aumenti netti in busta paga tra i 200 e i 220 euro.