Settimana corta e 9 ore giornaliere, novità per i Metalmeccanici artigiani

Novità in vista per i metalmeccanici dell’artigianato con il nuovo accordo sottoscritto alcuni giorni fa tra i rappresentanti delle imprese artigiane e i sindacati Fim-Fiom-Uilm. Quello che ha portato un aumento salariale di 216 euro per il quadriennio 2023-2026.

Si parla di distribuzione non uniforme dell’orario di lavoro che potrebbe aprire ad una diversa organizzazione da parte delle aziende artigiane. Il CCNL si applica ai settori metalmeccanica di produzione, le autofficine, gli installatori e manutentori di impianti, le aziende orafe e quelle odontotecniche.

9 ore giornaliere in regime ordinario

Secondo quanto si apprende dagli esperti de Il Sole 24 Ore sarà possibile per azienda e lavoratori stipulare accordi per stabilire un orario diverso dalle 8 ore giornaliere, oggi previste dal CCNL. In questo modo si potrà chiedere al lavoratore di prestare attività fino ad un massimo di 9 ore giornaliere in regime di lavoro ordinario.

Dunque l’orario di lavoro settimanale resta a 40 ore ma la sua distribuzione non uniforme consentirà di ‘accorciare la settimana’ prevedendo l’uscita anticipata il venerdì oppure in un altro giorno della settimana. Una soluzione diversa da quella che i sindacati chiedono agli Industriali di Federmeccanica: per quel CCNL si parla di una riduzione a 35 ore settimanali a parità di salario.

Le variazioni, che vanno formalizzate con accordo individuale, sono consentite solo se “non si tratti di una modifica meramente transitoria, ma riguardi esigenze organizzative strutturali.

Straordinario: il limite è di 2 ore

I metalmeccanici potranno in questo modo lavorare complessivamente per 11 ore giornaliere considerando anche l’eventuale prestazione straordinaria. Che il CCNL fissa a 2 ore come limite giornaliero.

Mentre il limite settimanale resta fermo a 10 ore e il compenso per il lavoro straordinario viene riconosciuto con una maggiorazione oraria pari al 25%.