Venerdì 29 novembre 2024 è stato proclamato lo sciopero generale di tutti i comparti pubblici e privati, compresa la Scuola (esclusi però trasporti e sanità). Docenti e ATA sono chiamati ad aderire alla protesta contro le politiche governative e il mancato rinnovo del CCNL Istruzione e Ricerca scaduto il 31 dicembre 2021.
La proclamazione arriva da Flc-Cgil e da Uil Scuola Rua che chiedono un aumento stipendiale di 400 euro lordi, contro i poco più di 100 euro offerti dal Ministero dell’Istruzione.
Abbiamo quindi elaborato alcune tabelle specifiche per il settore della scuola relativi ai possibili importi che saranno trattenuti in caso di adesione allo protesta. “Lo sciopero – come ricordato dal segretario generale Cgil Maurizio Landini – lo pagano i lavoratori”. L’articolo non vuole in alcun modo condizionare le scelte dei lavoratori (in nessun modo), ma intende dare una oggettiva rappresentazione degli effetti della giornata di astensione sul Cedolino paga.
Ovviamente vale la pena ricordare come, anche nel nostro Paese, le conquiste sociali (a partire da diritti e salario equo) sono sempre passate per grandi mobilitazioni e iniziative collettive.
Le rilevazioni delle adesioni alle astensioni collettive sono effettuate direttamente dagli uffici di servizio interni alla piattaforma NoiPA.
La trattenuta per lo sciopero del 29 novembre sarà probabilmente presente nel cedolino del mese di gennaio 2025. Non c’è tempo per inserirla nello stipendio di dicembre perchè la protesta si realizza proprio in parallelo con l’emissione ordinaria del mese.
La trattenuta per l’adesione allo sciopero ha un valore che abbiamo indicato nelle tabelle che seguono per le varie qualifiche Docenti e ATA:
Dunque, er il personale docente il costo dell’adesione allo sciopero varia dai 49,84 ai 78,34 euro.
Per il personale ATA, gli importi di una giornata di sciopero non differiscono molto da quelli dei docenti. Per i dipendenti pubblici la trattenuta per l’adesione allo sciopero è pari ad un trentesimo (1/30) dell’imponibile fiscale mensile.
Il diritto di sciopero è riconosciuto dalla Costituzione, pertanto, come previsto da un costante orientamento giurisprudenziale, la giornata di astensione collettiva deve ritenersi utile ai fini della maturazione del diritto alla pensione.