L’Assegno Unico esce dall’ISEE e il Bonus Nido aumenta di 53€ al mese

Nel 2025 l’Assegno Unico sarà escluso dal calcolo dell’ISEE, ma solo ai fini del Bonus Nido e del Bonus nuove nascite. Insomma, non verrà considerato nell’ISEE solo per accedere ad altre prestazioni riservate ai figli.

Tuttavia, i benefici potrebbero essere limitati.

I benefici per chi prende il Bonus Nido

L’articolo 32 del DDL di Bilancio 2025 prevede l’esclusione del computo dell’Assegno Unico per la richiesta del Bonus Nido.

Il Bonus Nido è la prestazione che INPS riconosce alle famiglie con figli sotto i 3 anni che:

  • frequentano un asilo nido pubblico o uno privato autorizzato;
  • siano affetti da gravi patologie croniche certificate.

Ha un importo che varia da 1.500 a 3.000 euro l’anno a seconda dell’ISEE minorenne dichiarato. Più è alto l’ISEE e minore sarà l’importo del bonus, che funge da rimborso per le spese sostenute per la retta di frequenza dell’asilo o per garantire l’assistenza sanitaria domiciliare al figlio malato.

Per tale motivo è importante che l’Assegno Unico venga escluso dal computo dall’ISEE: in questo modo l’importo del bonus può salire. Fino al massimo, se l’ISEE non supera i 25 mila euro.

Cosa comporta l’esclusione dell’Assegno Unico dall’ISEE

Tuttavia, per gli attuali percettori del Bonus Nido il beneficio ottenuto dall’esclusione dell’Assegno Unico dall’ISEE sarà limitato. Ne spiega il motivo Il Sole 24 Ore di lunedì 25 novembre, che precisa come “ipotizzando la retroattività del correttivo ai casi di coloro che sono stati esclusi dal bonus nido a causa dell’ISEE gonfiato dall’assegno unico nel 2023, i nuclei coinvolti si fermerebbero a 13.400“.

Per queste 13.400 famiglie si tratterebbe di un «rimborso medio aggiuntivo di circa 53 euro al mese con riferimento a un numero medio di mensilità all’anno pari a sette». Secondo la relazione tecnica della legge di Bilancio parliamo di un onere aggiuntivo pari ad appena 5 milioni di euro.