Malgrado gli annunci del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che nelle interviste auspicava la riduzione dei tempi del pagamento degli stipendi dei supplenti brevi e saltuari, sono ancora in molti a non aver ricevuto lo stipendio.
Vediamo cosa comporta il ritardo dei pagamenti.
Come abbiamo detto, sono ancora tantissimi i mancati pagamenti dei supplenti brevi e saltuari in questo anno scolastico.
Mesi di ritardo che si accumulano e mettono fortemente in difficoltà docenti e Ata che sono intervenuti nel corso dell’anno per sostituzione del personale con contratto annuale o di ruolo.
Il problema, secondo quanto riportato dal quotidiano La Stampa, è dovuto alla scarsa collaborazione istituzionale poiché legato al “malfunzionamento del sistema di comunicazione tra il sistema informativo del ministero dell’istruzione e del Merito e quello del Ministero dell’Economia”.
In realtà, quando i fondi non sono sufficienti, NoiPA trasmette subito la comunicazione al Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Quindi non si tratterebbe di difficoltà di comunicazione ma di mancato inserimento, da parte del MIM, dei fondi nei capitoli dedicati.
C’è anche quest’anno il forte rischio che gli stipendi vengano pagati di competenza del 2024 slittino al 2025.
In questo caso, il trattamento fiscale è estremamente sfavorevole ai supplenti brevi in quanto, con il pagamento a tassazione separata, non potranno godere delle detrazioni d’imposta e dell’eventuale rimborso Irpef.
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