Il Bonus Meloni che fa salire ogni mese lo stipendio netto nel cedolino sta per essere cancellato con la Manovra di Bilancio 2025. Secondo il sindacato USB questa taglio del Cuneo Fiscale sarà una truffa ai danni dei lavoratori.
Il sindacato di base denuncia che ci sarà un inasprimento della pressione fiscale che salirà del 56%. E cita un’analisi dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio che ha evidenziato come la fascia di reddito tra i 32 e i 40 mila euro sarà fortemente penalizzata dalla Manovra.
Proviamo ad analizzare la nuova modalità di calcolo del taglio del cuneo tenendo conto che la difficoltà nel ricalcolo sta nel fatto che prima questo era calcolato sull’imponibile previdenziale mentre ora si passa all’imponibile fiscale.
Se l’imponibile previdenziale significa stipendio al lordo dei contributi (e in questo caso basta prendere il lordo previdenziale e applicare la percentuale di cuneo, uguale per tutti i dipendenti pubblici e privati), l’imponibile fiscale si calcola diversamente.
I contributi a carico dei dipendenti pubblici (Stato e Scuola) sono maggiori rispetto ai privati in quanto così composti:
Il totale delle ritenute previdenziali a carico del dipendente sono, pertanto, circa l’11,15% mentre nel privato l’aliquota per il fondo pensione è pari al 9,19%.
A parità di imponibile previdenziale, pertanto, l’imponibile fiscale è diverso tra dipendenti pubblici e privati.
Ricapitoliamo i cambiamenti previsti dalla prossima legge di bilancio che prevede i seguenti bonus:
Secondo i nostri calcoli, i benefici per i dipendenti sono inferiori rispetto alla precedente normativa.
Solo a partire dai 32 mila euro infatti cominciano i guadagni a favore dei dipendenti.
Tuttavia, gli elementi di positività, rispetto alla precedente situazione, sono maggiori in quanto:
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