Carta RdC: confermati nuovi accrediti Inps prima di Natale

Ritorna il Reddito di Cittadinanza. In questi giorni sulle vecchie Carte RdC degli ex percettori si sono registrati dei movimenti in accredito.

Il fatto che il sussidio non esista più non significa infatti che INPS non abbia ancora dei pagamenti da erogare. Sta approfittando dei giorni che ci separano da Natale per mettersi in pari.

Ricariche sulla Carta RdC

Il Reddito di Cittadinanza è definitivamente tramontato. Il Governo Meloni lo ha sostituito con due diversi sussidi, l’Assegno di Inclusione e il Supporto Formazione e Lavoro, che comunque non coprono l’intera platea degli ex percettori RdC.

Il fatto che il Reddito di Cittadinanza non esista più non vuol dire però che INPS non abbia più alcuna ricarica da emettere. Periodicamente infatti INPS effettua dei conguagli per controllare di aver emesso o riscosso tutto ciò che doveva dare o avere. Le ricariche che arrivano in ritardo sono frequenti: è per questo motivo che il primo dei due pagamenti mensili è sempre dedicato alle mensilità arretrate non liquidate a tempo debito.

Memore di questo calendario, nei giorni scorsi INPS ha caricato sulle vecchie carte RdC dei pagamenti arretrati:

In questo caso, l’accredito si aggira sui 100 euro ed è arrivato lo scorso 19 novembre. Naturalmente l’accredito fa riferimento a una mensilità antecedente a gennaio 2024. Il Reddito di Cittadinanza, infatti, è stato erogato per l’ultima volta a dicembre 2023.

Cosa cambia con AdI e SFL

È possibile che nuove ricariche arretrate del RdC vengano emesse nei prossimi giorni, prima dell’erogazione dell’Assegno di Inclusione. Questo spetta ai nuclei familiari con un ISEE entro i 9.360 euro e in cui è presente almeno un membro o disabile, o minorenne, o over 60 o in condizione di svantaggio.

La soglia ISEE è rimasta invariata rispetto al Reddito di Cittadinanza. Le altre condizioni invece sono novità introdotte dal Governo Meloni per circoscrivere la platea dei beneficiari.

I cittadini tra i 18 e i 59 anni (quindi gli esclusi dall’AdI) possono richiedere il Supporto Formazione e Lavoro, ma solo se accettano di prendere parte a un percorso di politica attiva del lavoro. Svolgendo una delle attività previste dalla legge, INPS riconosce al richiedente 350 euro mensili per massimo un anno.