Personale Sanitario, nuovo tetto ai compensi: non più di €85 l’ora

I medici gettonisti non potranno essere pagati più di 85 euro l’ora al pronto soccorso e in rianimazione. Lo ha stabilito il Ministro della Salute Orazio Schillaci attraverso un regolamento pubblicato in Gazzetta Ufficiale e che fa seguito a un’operazione avviata nel marzo del 2023 col decreto “Bollette”.

Il tetto si è reso necessario per contenere un fenomeno troppo oneroso per la sanità pubblica, al quale a volte si ricorre anche in casi non eccezionali.

Medici e infermieri gettonisti quanto vanno pagati?

Medici e infermieri cosiddetti gettonisti vengono chiamati negli ospedali per coprire organici sofferenti e vengono reclutati attraverso cooperative nate ad hoc. Si tratta quindi di personale esterno, estraneo alla vita del reparto. A volte può essere sottoposto a turni ravvicinati anche in strutture diverse e lo spostamento da un ospedale all’altro può avvenire anche senza intervalli. Quindi non sempre è garantito il riposo da un turno all’altro.

Il regolamento firmato dal ministro Schillaci pone il divieto di lavorare su più turni trasgredendo il diritto al riposo. Ma non solo. Lo stesso regolamento prevede anche un tetto alla paga oraria riconosciuta a medici e infermieri gettonisti. Questi infatti vengono pagati di più di un operatore sanitario strutturato.

Col nuovo regolamento, la retribuzione massima per i medici è fissata:

  • a 85 euro l’ora al pronto soccorso e in rianimazione;
  • a 75 euro negli altri reparti.

Per gli infermieri gettonisti, invece, la tariffa oscilla tra 28 euro al pronto soccorso e 25 euro per gli altri servizi.

Quando ricorrere al personale esterno

Finora tutte le regioni hanno utilizzato questo metodo di reclutamento. Come riportato dal Corriere della Sera di lunedì 2 dicembre Lombardia, Abruzzo e Piemonte sono quelle più attive. Il regolamento appena firmato intende mettere un freno al loro impiego.

Come scrive il quotidiano riportando quanto dice la norma, medici e infermieri gettonisti “potranno essere utilizzati solo nei casi di emergenza, in un’unica occasione e senza possibilità di proroga, quando non sia possibile trovare soluzioni alternative «a seguito della verificata impossibilità di prendere personale sia dipendente sia in regime di convenzione»”.

Il regolamento introduce anche dei requisiti di professionalità e, se stranieri, dovranno conoscere la lingua italiana. Verrà richiesto inoltre «l’obbligo di buon comportamento».