I rappresentanti politici per avere l’aumento di stipendio non devono attendere il rinnovo del CCNL. E non devono adeguarsi con importi tra i 200 e i 300 euro, quando va bene, come i lavoratori dipendenti. Per loro è “sufficiente” approvare un provvedimento legislativo che stabilisce nuovi importi economici mensili.
La novità della Manovra di Bilancio in discussione in questi giorni in Parlamento è proprio questa, dopo che da Palazzo Chigi è arriva un emendamento per dare “ristoro” ai politici che ci governano.
Non è la prima volta che il Governo Meloni aumenta gli stipendi per i rappresentanti politici. Già lo scorso anno in Manovra furono aumentati le indennità e stipendi dei sindaci e degli altri amministratori locali fino al 159%, con decorrenza 1/1/2024.
Per i 17 ministri, viceministri e sottosegretari lo stipendio lordo aumenterà di 7.193,11 euro al mese a partire da gennaio 2025. Tali quote interesseranno solo i governanti che non siano anche parlamentari. Tale importo deriva dalla somma tra 3.503,11 euro della diaria e i 3.690 euro di rimborsi per l’esercizio del mandato.
A questo importo va aggiunto un ulteriore budget di 1.200 euro per i viaggi e spese telefoniche.
Per non scontentare deputati e senatori l’emendamento proposto dal Governo Meloni prevede anche un aumento della diaria pari a 3.503,11 euro. Anche per loro vanno aggiunti 3.690 euro di rimborsi per l’esercizio del mandato (soldi necessari per ricompensare i collaboratori).
La diaria mensile passerà dunque a quasi 14.000 euro mensili a cui aggiungere rimborsi e altri privilegi.
La novità sugli stipendi dei ministri non riguarderà, come detto, tutti i titolari dei dicasteri ma solo coloro che non hanno anche incarichi parlamentari. Insomma chi è stato eletto alla Camera e al Senato continuerà ad avere diritto alla diaria di provenienza più il compenso ministeriale base.
I ministri, viceministri e sottosegretari che dal 1° gennaio 2025 avranno una busta paga più pesante sono: