Tredicesima deludente, guardate come la spiega NoiPA. C’è anche l’IVC

La tredicesima mensilità è arrivata il 13 dicembre. L’accredito è arrivato unitamente alla mensilità stipendiale di dicembre e al Bonus Natale previsto dal Decreto Omnibus, per chi aveva presentato domanda entro il 22 novembre.

Gli stipendi accreditati hanno deluso fortemente i lavoratori dei comparti pubblici che controllando il proprio conto corrente, mettendo a confronto i movimenti in accredito tra dicembre 2023 e dicembre 2024, hanno rilevato numeri inferiori anche di 500 o 1.000 euro, a seconda dei casi.

Le ragioni di questa discesa sono state spiegate da NoiPA in un comunicato pubblicato il 5 dicembre.

Importi bassi: i motivi spiegati da NoiPA

Gli importi della Tredicesima sono diversi da lavoratore a lavoratore e dipendono da vari fattori. Dalla professionalità, dall’inquadramento, dal comparto di appartenenza, dall’anzianità.

Dipende anche dal tipo di rapporto di lavoro:

  • contratto a termine;
  • risoluzione anticipata del rapporto di lavoro;
  • rapporto di lavoro part-time.

Ogni mese di lavoro o frazione di mese superiore a 15 giorni il dipendente matura un dodicesimo di tredicesima. Quindi contano i mesi effettivamente lavorati o parte di essi.

Chi ha lavorato solo per una parte dei mesi dell’anno avrà ricevuto un tredicesima più bassa in ragione del numero ridotto dei mesi di servizio. Prendiamo il caso di chi, ad esempio, ha preso servizio a partire dal mese di settore 2024.

I mesi in cui non matura il diritto al rateo di Tredicesima sono:

  • periodi di aspettative non retribuita;
  • periodi in cui il rapporto è stato interrotto per conclusione di un rapporto a termine, prendiamo il caso della Scuola per i mesi di giugno-luglio-agosto relativamente a Docenti e ATA con contratto scaduto il 30 giugno 2024.

Cosa rientra nel calcolo

Rientrano nel calcolo la paga base, l’indennità di vacanza contrattuale e gli scatti di anzianità. Insomma quegli elementi che compongono la cosiddetta retribuzione globale di fatto.

L’indennità di vacanza contrattuale (IVC) è un elemento economico transitorio, erogato nel periodo successivo alla scadenza del CCNL e fino al suo rinnovo. Rientra nel calcolo perchè costituisce un elemento continuativo della retribuzione e costituisce a tutti gli effetti un anticipo sul Contratto. L’importo dell’IVC varia a seconda della professionalità, si tratta di importi bassi (mediamente intorno ai 50 euro) e per questo non in grado di incidere positivamente sul montante della tredicesima.

Non rientrano nel calcolo della Tredicesima gli elementi retributivi non continuativi che non concorrono a formare il rateo: straordinario, indennità per ferie, indennità per l’eventuale reperibilità, le indennità sostitutive, i rimborsi spesa.

Tassazione sulla Tredicesima

L’importo della tredicesima mensilità è soggetto a tassazione ordinaria e pertanto, vi si applicano le regolari trattenute fiscali e previdenziali. L’importo finale è leggermente più basso per via dell’assenza delle detrazioni regolate dall’art. 13 c. 3 del TUIR.

Nel cedolino è stato applicato anche il Bonus Meloni, la decontribuzione del 6-7% applicata a cui ha un imponibile previdenziale che non supera i 2.692 euro.