Gli importi dell’Assegno Unico varieranno nel 2025. Verranno rivalutati all’inflazione e terranno conto anche del nuovo ISEE. Per scoprire però a quanto ammonta il valore della prestazione per i figli a carico bisogna aspettare un altro po’.
Cerchiamo di capire quanto.
L’Assegno Unico è la prestazione che INPS riconosce a chi ha figli a carico fino a 21 anni. Possono richiederlo tutti, a prescindere dall’ISEE. L’indicatore della situazione economica, infatti, non limita l’accesso alla prestazione, semmai ne stabilisce l’importo mensile. Per questo motivo, per ricevere un assegno adeguato alla propria situazione economica è importante che l’ISEE sia aggiornato. Senza l’ISEE, infatti, INPS riconosce l’importo minimo mensile.
Quello per il 2025 (ma che fa riferimento al 2023) va presentato entro il 31 gennaio prossimo. L’Assegno Unico di gennaio verrà dunque pagato tenendo in considerazione l’ISEE del 2024. La rivalutazione dell’importo già pagato nel mese di gennaio 2024, utilizzando i valori del 2024, sarà poi conguagliata con la mensilità di febbraio 2025.
Ma INPS quando renderà noti gli importi rivalutati? Cerchiamo di fare una previsione prendendo a esempio quanto accaduto quest’anno.
Il messaggio INPS in cui l’Istituto Previdenziale annunciò il calendario dei pagamenti dell’Assegno Unico da gennaio a giugno fu pubblicato il 2 gennaio 2024.
Ma quello contenente la “Rivalutazione annuale degli importi e delle soglie dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE)” è dell’8 febbraio 2024. Pertanto, gli importi dell’Assegno Unico per il 2025, rivalutati all’inflazione, dovrebbero essere disponibili intorno alla decina di febbraio.
Nel frattempo le famiglie possono iniziare a raccogliere il materiale necessario per il rinnovo dell’ISEE. Il cittadino può richiedere l’ISEE del 2025: