Colf e Badanti: dal 2025 nuove domande per Bonus, Indennità e Contributi

Dal 2025 Colf e Badanti potranno fare richiesta dei nuovi rimborsi delle prestazioni sanitarie e contributi economici con CASSA COLF.

Cassa Colf è rivolta a tutti i lavoratori domestici? Vediamo come funziona in questo articolo.

CASSA COLF 2025: come funziona?

La CASSA COLF è uno strumento previsto dal CCNL con lo scopo di fornire prestazioni e servizi a favore dei lavoratori e datori di lavoro domestici, comprensivi di trattamenti assistenziali sanitari e assicurativi, integrativi e aggiuntivi delle prestazioni pubbliche per migliorare la tutela socio sanitaria.

L’iscrizione alla Cassa è obbligatoria per tutti i colf e badanti che hanno sottoscritto il CCNL di riferimento (Fidaldo-Domina).

L’iscrizione apporta Bonus economici al lavoratore iscritto, prevedendo rimborsi di prestazioni sanitarie e contributi, tra questi:

  • rimborso spese di gravidanza;
  • Bonus una tantum di maternità;
  • rimborso per interventi chirurgici per neonati figli dei lavoratori iscritti;
  • rimborso ticket sanitari;
  • indennità per interventi chirurgici;
  • rimborso trattamenti fisioterapici;
  • Bonus spese funerarie;
  • rimborsi per prestazioni di psicoterapia,
  • rimborso per interventi di ortopedia e traumatologia, ginecologia….e molto altro.

Nuovi rimborsi e contributi per il 2025

Perché con l’anno nuovo iniziano nuovi rimborsi e contributi delle prestazioni erogate dalla CASSA COLF?

Perché diversi rimborsi erogati dalla Cassa, possono essere richieste entro un limite massimo di spesa e per anno civile, pertanto a partire dal 1° gennaio 2025, Colf e Badanti potranno richiedere i rimborsi delle prestazioni effettuate e contributi nel corso del nuovo anno.

Colf e badanti: gli esclusi dai rimborsi e dai contributi economici

Non tutti i lavoratori domestici potranno richiedere il rimborso delle prestazioni, tra cui quelli che hanno sottoscritto un CCNL diverso da quello di riferimento (Fidaldo-Domina) e coloro che non sono in regola con i versamenti.

Cosa succede se il Datore di Lavoro non versa i contributi alla CASSA COLF?

Se il datore non versa i contributi alla Cassa, il lavoratore non potrà accedere al rimborso delle spese ammesse.

E’ bene ricordare che tale obbligo è disciplinato dall’art 53 del CCNL e “sono tenuti al loro versamento tanto i datori di lavoro che i rispettivi dipendenti, nella misura oraria di euro 0,06 dei quali 0,02 a carico del lavoratore“.

E’ bene ricordare inoltre: per chi effettua la prima iscrizione, il diritto alle prestazioni scatta a partire dal 2° trimestre di versamento, ma le richieste di rimborso possono essere erogate solo dopo aver versato 4 trimestri consecutivi ed aver raggiunto la soglia minima di € 25,00.

Infine, è possibile versare volontariamente quote superiori a quanto previsto dal contratto in modo da raggiungere la soglia minima di € 25,00 in 4 trimestri.

Per consultare il regolamento dei lavoratori CASSA COLF clicca qui.

Per conoscere l’elenco completo delle prestazioni erogate dalla CASSA COLF clicca qui.