Personale Sanitario, a Gennaio il Rinnovo CCNL e gli Aumenti di Stipendio annunciati

Per i 680 mila lavoratori pubblici del comparto Sanità l’incontro decisivo per il rinnovo di contratto è rimandato a dopo l’Epifania.

Lo ha reso noto il presidente dell’Aran Antonio Naddeo dopo l’ultima riunione del 2024 svoltasi con i sindacati.

CCNL Sanità, i passi avanti

«L’auspicio è quello di arrivare ad un contratto che finalmente valorizzi il ruolo di chi opera ogni giorno con professionalità e sacrificio nel nostro sistema sanitario. Piccoli passi avanti cominciano a vedersi, perché l’ARAN inizia a fornire risposte ad alcune importanti richieste. Tuttavia sono ancora tante le problematiche da affrontare e risolvere, sia sotto il profilo normativo che economico». 

Scrive così Nursing Up, il sindacato degli infermieri, nella circolare pubblicata a seguito dell’incontro del 17 dicembre tenutosi presso l’Aran per proseguire la trattativa di rinnovo del CCNL Sanità.

Gli aumenti stipendiali previsti

Tra i “piccoli passi avanti” citati dal sindacato degli infermieri c’è senza dubbio quello che riguarda le pronte disponibilità (PD). Dopo le pressioni esercitate dal sindacato a seguito della proposta iniziale dell’ARAN di un massimo di 10 turni mensili di PD, si è giunti a un’ipotesi che fissa il limite a 7 turni, con una flessibilità limitata solo ai mesi estivi. 

Anche la FIALS (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità) ha espresso soddisfazione, soprattutto per quanto riguarda l’introduzione della norma ispirata all’art. 3-quater del D.L. 127/2021, che mira a regolamentare seppur temporaneamente l’esclusività del rapporto di lavoro per i professionisti della sanità, permettendo loro di incrementare il proprio reddito grazie a prestazioni aggiuntive.

Quanto agli aumenti dei minimi tabellari si parla di 135 euro più l’adeguamento delle indennità specifiche.

Tuttavia, restano ancora dei nodi da sciogliere. Alcune proposte dell’Aran, infatti, non sono state condivise dai sindacati.

I nodi da sciogliere

Per tutelare appieno i lavoratori della sanità, FIALS chiede miglioramenti riguardo:

  • l’orario di lavoro: è richiesta l’introduzione sperimentale di una settimana lavorativa di 4 giorni su base volontaria, come già previsto nel comparto funzioni centrali, per favorire la conciliazione tra vita privata e lavoro;
  • la mensa e i buoni pasto: secondo la Federazione, «la formulazione attuale lascia troppo spazio a discrezionalità aziendale per cui diventa improbabile la corretta ed uniforme applicazione della norma su tutto il territorio nazionale. Fermo restando la possibilità di istituire o meno le mense di servizio, il CCNL deve comunque garantire il diritto alla mensa almeno tramite modalità sostitutiva. Chiediamo che la disciplina di dettaglio (requisiti per il riconoscimento del buono pasto e pausa relativa) siano disciplinati dalle Aziende, previo confronto con le organizzazioni sindacali».
  • le prestazioni aggiuntive: FIALS chiede di fissare un compenso minimo di 60 euro all’ora e di chiarire i criteri per le aziende che non hanno effettuato prestazioni aggiuntive nel periodo 2015-2019.
  • il trattamento economico, per cui si richiede l’aumento dell’indennità professionale di base a 1.300 euro.

Respinta, inoltre, la richiesta di modifica delle indennità di pronto soccorso. A tal proposito, anche Nursing Up reclama delle indennità adeguate per gli infermieri, che in quanto a rischi corsi non possono essere equiparati al personale amministrativo.

I prossimi incontri per il rinnovo CCNL Sanità

Dal canto suo, l‘Aran si è detta disponibile a venire incontro alle richieste dei sindacati per i lavoratori della sanità. Sia per quanto riguarda la mensa e i buoni pasto, sia in merito alla norma per definire le attività esercitabili dal personale delle professioni al di fuori delle strutture delle aziende sanitarie.

«Si tratta di ultime limature che però rappresentano significativi passi avanti in vista del prossimo incontro ‘decisivo’ che durerà due giorni, il 13 e 14 gennaio, con l’obiettivo di arrivare alla conclusione delle trattative e, dunque, alla firma del contratto per 680mila lavoratori della sanità pubblica» ha specificato Naddeo.

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