Nel 2025 l’Assegno di Inclusione andrà a 50.000 famiglie in più senza bisogno di stanziare nuovi fondi. Usando le risorse avanzate dal 2024, infatti, il Governo può allentare i requisiti, con conseguente espansione dei beneficiari.
L’Assegno di Inclusione è il sussidio che da gennaio 2024 ha sostituito il Reddito di Cittadinanza, anche se non copre esattamente la stessa platea di destinatari. L’AdI, infatti, spetta alle famiglie con un ISEE entro i 9.360 euro in cui è presente almeno un componente:
Nel 2024 si sono spese meno risorse rispetto a quanto previsto. Quest’anno a beneficiare del sussidio sono stati 697 mila nuclei familiari, ma stando alle stime presenti nella Relazione tecnica del Mef alla manovra, le famiglie che potranno beneficiarne nel 2025 saranno 747 mila. Quindi 50 mila in più. Come detto, senza bisogno che il Governo sborsi nemmeno un euro in più.
Per garantire un’estensione della platea, l’Esecutivo ha deciso di innalzare le soglie ISEE e reddituale per accedere all’Assegno di Inclusione.
La Manovra prevede che la soglia ISEE del nucleo familiare richiedente passi da 9.360 a 10.140 euro. Anche il valore del reddito familiare richiesto sale da 6.000 a 6.500 euro annui (da moltiplicare per il corrispondente parametro della scala di equivalenza). Così facendo, chi nel 2024 è rimasto escluso dall’AdI per via di un ISEE di poco superiore alla soglia stabilita, nel 2025 può sperare di rientrarci.
Magari anche beneficiando di un ammontare mensile superiore. Nei primi sei mesi del 2024 l’assegno ha avuto un valore medio pari a 618 euro al mese. La parte destinata all’integrazione del reddito familiare aumenterà di 500 euro, arrivando quindi a 6.500 euro. Pertanto, anche l’importo corrisposto mensilmente a titolo di Assegno di Inclusione crescerà.