Pensione, la Legge di Bilancio 2025 conferma le misure di flessibilità in uscita dal rapporto di lavoro, quindi anche Opzione Donna.
Rinnovati anche i “paletti” già visti per il 2024 che hanno limitato la platea delle lavoratrici beneficiarie della misura. Vediamo.
Dal 2023 il Governo ha inserito dei requisiti molto rigidi per le lavoratrici che intendono andare in pensione prima del previsto, beneficiando di Opzione Donna.
Requisiti rinnovati nel 2024 e confermati anche per il 2025, come deciso dalla Legge del 30 dicembre 2024, n. 207. Quest’anno a poter approfittare di Opzione Donna per lasciare anticipatamente il lavoro sono le lavoratrici che al 31 dicembre 2024 hanno maturato:
L’età anagrafica viene ridotta di un anno per ogni figlio nel limite massimo di due anni.
Attenzione però, perché Opzione Donna prevede dei paletti. Potranno accedervi solo le lavoratrici che si trovano in una delle seguenti condizioni:
Insomma, sono le lavoratrici caregiver, disabili o dipendenti (se non addirittura licenziate) di aziende in crisi potranno godere di Opzione Donna. Anche nel 2025, visto che la Legge di Bilancio non modifica le suddette condizioni. Quindi rispetto all’anno passato non cambia nulla.
Quanto detto finora vale anche per il personale del comparto scuola e AFAM (il sistema di istruzione superiore artistica appartenente al sistema universitario). Anche le insegnanti e le professoresse potranno quindi andare in pensione beneficiando di Opzione Donna, se caregiver, disabili o licenziate.
Il periodo entro il quale il personale del comparto scuola e AFAM può presentare la domanda di cessazione dal servizio con effetti dall’inizio rispettivamente dell’anno scolastico o accademico va dal 28 febbraio 2024 al 28 febbraio 2025 (comma 173, lettera b) della Legge di Bilancio 2025).