Rinnovo Metalmeccanici e 280€ di Aumento: c’è attesa dopo il 15 Gennaio per «l’impegno» di Federmeccanica

Prosegue sui territori di tutta Italia la mobilitazione sindacale per il rinnovo del CCNL Industria Metalmeccanica, contratto che interessa 1,6 milioni di tute blu. Ma dopo il 15 gennaio le cose possono cambiare. Vediamo qual è la situazione.

Calendario Scioperi per il Rinnovo del CCNL scaduto

Il CCNL Industria Metalmeccanica è scaduto il 30 giugno 2024. In 6 mesi di trattativa non si è riusciti ad arrivare ad un accordo. I sindacati chiedono 280 euro di aumento al livello C3, Federmeccanica propone 173 euro di aumento “variabili” e con rischio a carico dei lavoratori. La situazione tra ottobre e novembre scorso si è acuita anche per via della contro-piattaforma di Federmeccanica ed Assistal, molto contestata dai sindacati.

Da novembre quindi è stato proclamato lo stato di agitazione con scioperi articolati e blocco di straordinari e flessibilità. Una buona parte degli scioperi si è consumata a dicembre, ma dopo la pausa natalizia riprende il calendario delle proteste.

In questi giorni è previsto un nuovo calendario di scioperi da nord a sud, per la durata di 8 ore, in questi territori:

  • Umbria 15 gennaio
  • Teramo 7 gennaio
  • Alessandria 15 gennaio, Cuneo 7 gennaio
  • Caserta e Avellino 13 gennaio
  • Siracusa 13 gennaio
  • Savona 14 gennaio
  • in Toscana appuntamento al 10 gennaio 2025 con 8 ore di sciopero a Grosseto, Livorno, Pisa, Lucca e Massa Carrara.

Gli scioperi sono motivati dal mancato rinnovo del CCNL ma anche dalle vertenze ancora aperte sui territori, relative ai grandi gruppi che hanno avviato procedure di licenziamenti, cassa integrazione e contratti di solidarietà.

Cosa succede dopo il 15 gennaio?

Il 15 gennaio 2025 è la data spartiacque perchè si chiuderà la mobilitazione sindacale ma “con riserva”. Lo ha precisato alcuni giorni fa il Segretario Generale Fim-Cisl, Ferdinando Uliano:

“Se resterà questa chiusura saremo costretti a mettere in campo altre iniziative e proseguiremo in maniera più serrata a livello decentrato“.

L’ombra di un nuovo conflitto non scompare dunque, anche se dal sindacato fanno sapere che auspicano una ripresa del confronto per il rinnovo del CCNL per un’immediata coesione del settore.

Tutto dipenderà da Federmeccanica. Se, nelle prossime settimane, inviterà i sindacati a proseguire il confronto con l’impegno a ritirare la contro-piattaforma, il documento che ha scatenato l’ira dei sindacati, la trattativa partirà in discesa e i tempi di chiusura saranno brevi. Diversamente, i metalmeccanici dovranno ulteriormente attendere la primavera inoltrata per sapere quali saranno i futuri aumenti salariali.

Dagli Industriali non arrivano però, segnali rassicuranti, anche perchè il contesto economico non è dei migliori. “Le imprese soffrono e i dati sul 2025 sono una sentenza: sarà un anno difficilissimo”. Lo dicono le analisi del centro studi Federmeccanica che sottolinea come “ogni trimestre è sempre peggio”.

Nel frattempo dal Governo è arrivata una Manovra di Bilancio “timida e poco coraggiosa, fa sapere il Presidente Visentin. “Abbiamo perso un’occasione importante”, sottolinea, riferendosi alla riduzione degli incentivi per l’Automotive e la filiera, passati da un miliardo l’anno a soli 200 milioni per il 2025.