L’attesa per gli aumenti retributivi è ridotta al minimo per i 193 mila statali dipendenti di ministeri, Agenzie fiscali ed enti pubblici non economici interessati dal rinnovo del CCNL Funzioni Centrali. Nel mese di febbraio infatti arriveranno gli aumenti spettanti.
Il nuovo CCNL Funzioni Centrali relativo al biennio 2022-2024 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 23 dicembre. La firma è arrivata nonostante l’opposizione di Cgil, Uil e Usb. Secondo le tre sigle, infatti, l’aumento del 6% che corrisponde a 165 euro in più in busta paga non è sufficiente per far fronte a un’inflazione che nel triennio di riferimento si è attestata intorno al 17%.
Cisl, Confsal Unsa, Flp e Confintesa hanno comunque garantito il 54% di rappresentatività dei lavoratori e l’accordo è passato.
La preintesa “arriverà la prossima settimana alla certificazione della Corte dei Conti, dopodiché l’Aran convocherà i sindacati per la firma definitiva”: scrive così Il Sole 24 Ore in edicola oggi.
E’ evidente che dall’apparato governativo si intende imprimere un’accelerazione. I 165 euro di aumento saranno accompagnati da circa 600-800 euro netti di arretrati (per conoscere gli importi reali clicca qui). Gli statali li avranno già con le emissioni NoiPA di febbraio, come annunciato nei giorni scorsi dal Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo.
Nel frattempo continua il botta e risposta a distanza tra le quattro sigle firmatarie e le tre contrarie. Queste ultime nelle scorse settimane hanno indetto una consultazione telematica tramite la quale avrebbero raccolto 40 mila firme di lavoratori delle Funzioni Centrali, per il 98% contrarie all’accordo.
Dal canto loro, Cisl, Confsal Unsa, Flp e Confintesa hanno fatto sapere tramite un comunicato congiunto del 7 gennaio che «la consultazione è stata ignorata dall’80% dei dipendenti del comparto» e che «nonostante ciò, viene presentata come rappresentativa dell’intero settore».
Scontri a parte, la strada per la firma definitiva del CCNL Funzioni Centrali è tracciata. Dalla prossima settimana, inoltre, si inizieranno a capire le sorti anche dei lavoratori statali di altri due comparti: