Essere giovani non significa ignorare il futuro, soprattutto quando si tratta di Contributi e previdenza.
Sebbene la pensione possa sembrare lontana, prendersi cura della propria situazione contributiva fin dall’inizio della carriera è fondamentale per garantire una vecchiaia serena. Le frasi comuni come “noi non andremo mai in pensione” o “avremo pensioni da fame” sono fuorvianti: con un monitoraggio annuale e pochi minuti dedicati alla questione, è possibile mantenere sotto controllo la propria situazione previdenziale.
Questo breve articolo offre una guida pratica per capire meglio i documenti chiave, i contributi e come interpretarli correttamente, con un focus particolare sui lavoratori dipendenti.
Ogni mese, il cedolino rappresenta un documento fondamentale per i lavoratori dipendenti.
Tuttavia, alcuni dettagli importanti vengono spesso trascurati.
Uno di questi è l’imponibile previdenziale, che si trova nella seconda pagina del cedolino. Questo dato rappresenta l’importo su cui viene calcolata la contribuzione previdenziale.
A fine anno, la somma di tutti gli imponibili pensionistici viene riportata nella Certificazione Unica (CU) in un punto specifico, che abbiamo cerchiato in rosso.
Se l’imponibile previdenziale complessivo risulta superiore a quello indicato nella CU, potrebbero esserci contributi versati da uffici terzi confluiti telematicamente.
L’importo riportato nella CU è successivamente visibile nell’estratto conto contributivo dell’INPS.
Un controllo regolare di questi dati consente di evitare errori o discrepanze che potrebbero influire sul calcolo finale della pensione.
Per monitorare lo stato dei propri contributi, è necessario accedere al fascicolo previdenziale disponibile sul portale INPS.
Qui si trova l’estratto conto contributivo, un documento che riporta tutte le retribuzioni e i relativi contributi.
Le retribuzioni sono evidenziate con colori diversi per identificare le varie gestioni contributive:
Ogni lavoratore può quindi identificare facilmente la categoria di appartenenza dei propri contributi e verificare eventuali anomalie.
Per i dipendenti pubblici, ad esempio, non sono riportati i dati retributivi antecedenti al 1993, ma questo non rappresenta un problema poiché il calcolo per quei periodi è determinato dall’ultima retribuzione.
Ecco, nell’immagine sotto riportata, un esempio di estratto conto contributivo INPS.
L’estratto conto contributivo è suddiviso in diversi periodi, ognuno caratterizzato da normative specifiche:
Comprendere queste differenze è essenziale per interpretare correttamente l’estratto conto contributivo e sapere cosa aspettarsi dal calcolo pensionistico.
Una delle discrepanze più comuni riguarda la differenza tra l’imponibile previdenziale riportato nella CU e quello registrato dall’INPS. Ciò è dovuto a diverse normative applicate negli anni:
Monitorare regolarmente la propria situazione previdenziale non è solo un atto di responsabilità, ma anche un modo per tutelare il proprio futuro.
Bastano pochi minuti all’anno per verificare i dati riportati su cedolino, CU ed estratto conto contributivo INPS.
Una corretta comprensione dei documenti e delle normative applicate consente di affrontare il percorso verso la pensione con maggiore serenità e consapevolezza.
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