Dall’ISEE 2025 sono esclusi i Titoli di Stato e Libretti Postali: approvato il Decreto. Cosa cambia per le Famiglie

Il 14 gennaio 2025 è stato approvato in via definitiva il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) che introduce una novità significativa per le famiglie italiane: a partire da quest’anno, i titoli di stato fino a 50.000 euro di valore non saranno più inclusi nel calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).

Questa modifica, che deriva da una provvedimento della vecchia legge di Bilancio, mira a semplificare l’accesso a numerosi servizi sociali e benefici economici per le famiglie italiane, senza penalizzare chi ha investito in strumenti di risparmio sicuri come i titoli di stato.

Quali sono i titoli di stato coinvolti

I titoli di stato sono strumenti di debito emessi dal Governo italiano per finanziare la spesa pubblica e sono considerati tra gli investimenti più sicuri, poiché garantiti dallo Stato.

Tra i prodotti finanziari che rientrano in questa categoria troviamo principalmente:

  • i Buoni Fruttiferi Postali (BFP),
  • Libretti di Risparmio Postale,
  • Buoni del Tesoro Poliennali (BTP),
  • i Certificati di Credito del Tesoro (CCT),
  • i Buoni Ordinari del Tesoro (BOT),
  • BTP Italia e i BTP Futura.

Prestazioni INPS e Comunali più facili

Con l’esclusione dei titoli di Stato e dei Libretti di Risparmio postale dall’ISEE le famiglie potranno accedere più agevolmente alle prestazioni sociali erogate da Inps, dal Comune o in certi casi dalle Regioni. Ciò accadrebbe perchè l’esclusione dei titoli di Stato provocherà un abbattimento del valore ISEE.

Le principali prestazioni sociali sono: Assegno di Inclusione, Assegno Unico, Bonus o Carta Spesa, Carta Acquisti, ecc. Per approfondire su quali sono le diverse soglie ISEE per le singole prestazioni clicca qui.

Si applica dal 2025

Secondo quanto si apprende da fonti ufficiali governative il decreto prevede comunque una disciplina transitoria di validità delle attestazioni ISEE già rilasciate e che resteranno valide ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali agevolate fino alla naturale scadenza. Questo significa, ad esempio, che chi ha presentato la DSU a partire dal 1° gennaio 2025 e ottenuto l’ISEE aggiornato, potrà utilizzarlo durante tutto il 2025.

Potrà essere quindi utilizzato per ottenere – ad esempio – l’Assegno di Inclusione o l’Assegno Unico. Se tuttavia, l’indicatore ISEE uscito in questi primi giorni del 2025 è particolarmente alto da compromettere l’accesso alle prestazioni, per via della presenza di titoli di stato o libretti di risparmio postale, le famiglie potranno richiederne uno nuovo. A prevederlo è proprio il DPCM, secondo quanto comunicato dal Governo.

Resta salva la possibilità – si legge nel comunicato – per le famiglie di richiedere una nuova attestazione ISEE calcolata secondo le regole fissate dal nuovo Dpcm che ora sarà inviato alla Corte dei conti per la registrazione e la sua successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale”.