È arrivata nel pomeriggio di martedì 14 gennaio la prima ricarica dell’anno dell’Assegno di Inclusione. Non sono mancate le sorprese: INPS ha pagato prima, ma gli importi hanno deluso le aspettative. Vediamo il perché.
Possono accedere all’Assegno di Inclusione le famiglie in cui ci sono soggetti disabili, minorenni, over 60 o svantaggiati e il cui ISEE non supera i 10.140 euro. Ogni mese INPS effettua due ricariche:
La prima ricarica di gennaio era fissata per mercoledì 15 gennaio, come annunciato dall’INPS quando ha pubblicato il calendario dei pagamenti AdI per il 2025. L’Istituto ha avviato le lavorazioni due giorni prima, come fa sempre, quindi lunedì 13 gennaio. Tuttavia è comunque riuscito ad emettere l’accredito in anticipo.
L’importo sulla carta, infatti, è giunto a destinazione nel pomeriggio di martedì 14 gennaio, come conferma questo screenshot inviatoci da un percettore dell’Assegno di Inclusione:
Ma la sorpresa non sta solo nel fatto che INPS ha pagato prima del previsto, ma anche nell’importo in pagamento. Per il 2025, infatti, sono attesi aumenti dell’Assegno di Inclusione. Questo perché le risorse avanzate dal 2024 sono state rimesse in circolo: il Governo ha aumentato sia la soglia ISEE per accedere al sussidio, sia quella del reddito familiare usata per calcolare l’importo della ricarica mensile. In questo modo, senza bisogno di stanziare nuovi fondi, il valore del sussidio salirà.
Gli aumenti dell’Assegno di Inclusione erano attesi già con la ricarica di gennaio, eppure in quella di metà mese non ci sono. Perché? La risposta è semplice: la ricarica appena pagata non è quella ordinaria, che fa riferimento al mese in corso. Bensì si riferisce a rate arretrate, relative dunque a mesi passati. Per esempio, INPS potrebbe aver emesso l’assegno relativo a ottobre 2024, non erogato a tempo debito per i motivi più disparati.
Per questo motivo gli aumenti non ci sono: perché gli stessi partiranno dalla ricarica AdI di gennaio. Quindi, da quella accreditata il prossimo lunedì 27 gennaio.