Supplenti Scuola: NASpI più difficile nel 2025. Con i nuovi requisiti è a rischio l’Indennità INPS

Tra i penalizzati dalla nuova riforma che ha interessato la NASpI ci sono anche i supplenti della scuola, docenti e ATA impegnati in contratti di lavoro di breve durata o annuali.

Vediamo quali sono le novità e perchè potrebbe essere più difficile per questi lavoratori, garantirsi il trattamento di disoccupazione in estate o in un altro periodo dell’anno.

Cosa cambia nel 2025

Le recenti modifiche alla normativa della NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) introducono cambiamenti significativi per i lavoratori che desiderano accedere al trattamento di disoccupazione INPS, rendendo più difficile ottenere il sussidio per chi si è dimesso volontariamente dal proprio posto di lavoro. Tra le categorie maggiormente coinvolte da questa novità ci sono i docenti o ATA, in particolare quelli che accettano una supplenza temporanea e poi decidono di lasciarla per intraprendere un’altra opportunità lavorativa. Un’altra opportunità lavorativa in un altra Scuola o in un altro settore.

Chi lascia un lavoro formalmente si dimette. Ed è proprio questa la novità con cui dovranno fare i conti i Docenti e gli ATA che decidono di dimettersi.

I requisiti

La NASpI è l’indennità di disoccupazione destinata ai lavoratori che perdono involontariamente il posto di lavoro. Prima delle modifiche introdotte dalla Manovra di Bilancio chi aveva lavorato nei 4 anni precedenti la perdita dell’impiego poteva accedere alla NASpI, in caso di disoccupazione involontaria:

  • scadenza contratto a termine;
  • licenziamento;
  • dimissioni per giusta causa.

Le dimissioni nei 12 mesi precedenti

Una delle modifiche più rilevanti riguarda proprio il trattamento per coloro che si sono dimessi volontariamente da un impiego ma nei 12 mesi precedenti all’evento per chi si va a chiedere la NASpI. Da 1° gennaio 2025 questi lavoratori o lavoratrici dovranno soddisfare un requisito aggiuntivo: aver accumulato almeno 13 settimane di contribuzione nel periodo che precede il nuovo evento di disoccupazione involontaria.

Quindi, per fare un esempio, se una docente si dimette nel corso dell’anno scolastico per cogliere un’altra opportunità di cattedra e il nuovo contratto scade il contratto il 30 giugno 2025, a partire da luglio potrà avere la NASpI solo se avrà sommato almeno 13 settimane di contribuzione nei 12 mesi precedenti.

In passato non c’era questa limitazione. Da ora in avanti chi si è dimesso nei 12 mesi precedenti, per qualsiasi motivo come ad esempio coprire un posto vacante in una scuola, potrebbe non avere diritto all’indennità.

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