Gli accrediti della NASpI proseguiranno anche la prossima settimana. Come aveva previsto TuttoLavoro24.it, era difficile che i pagamenti dell’indennità di disoccupazione si potessero esaurire nell’arco di un paio di giorni. E infatti sui Fascicoli Previdenziali dei percettori è spuntata una nuova data di accredito.
L’indennità di disoccupazione NASpI spetta, previa domanda, a tutti quelli che hanno perso il lavoro involontariamente e che hanno maturato almeno 13 settimane di contribuzione contro la disoccupazione nei quattro anni precedenti l’evento.
L’accredito è mensile e dura al massimo per due anni. I pagamenti di gennaio si sono concentrati tra giovedì 16 e venerdì 17, ma una parte dei beneficiari dovrà aspettare qualche giorno in più prima di riscuotere l’indennità.
I pagamenti infatti non partono dalla sede centrale INPS di Roma, ma dalle strutture sparse sul territorio: sono queste, infatti, a gestire gli accrediti della NASpI. Ciò comporta delle differenze nelle tempistiche di accredito da zona a zona. In linea di massima, le sedi più oberate di lavoro sono quelle che impiegheranno un po’ più tempo per emettere i pagamenti.
La prossima data di pagamento della NASpI da cerchiare sul calendario è lunedì 20 gennaio, poi anche il 24 gennaio. Ecco le conferme:
Come si vede dalla colonna delle note, nell’importo sono calcolati anche 33,21 euro di conguagli. Non sempre questi sono in positivo: possono essere anche in negativo se è INPS ad avere un credito col cittadino percettore di NASpI.
Occorre tener presente che gli importi in erogazione potrebbero risultare particolarmente bassi per via dei conguagli fiscali. Per alcuni percettori i tagli sono stati particolarmente pesanti, anche di 500 euro.
La rata di febbraio, comunque, non dovrebbe tardare così tanto ad arrivare. La NASpI di gennaio è slittata per via della chiusura della contabilità pubblica di inizio anno, ma l’indennità di febbraio dovrebbe arrivare nei giorni intorno alla decina. A condizione che i percettori comunichino all’INPS il reddito presunto del 2025 entro il prossimo 31 gennaio. Senza questa informazione, infatti, l’Istituto sospende i pagamenti fino a quando il beneficiario non avrà provveduto a farlo.