Il 27 gennaio 2025 è stato firmato il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Funzioni Centrali per il triennio appena chiuso, 2022-2024. L’accordo porterà miglioramenti economici per i lavoratori del comparto.
Nel sono convinti i sindacati firmatari. A partire dal sindacato Cisl Fp, che ha tirato la volata finale per la firma con l’appoggio di alcune sigle del sindacalismo autonomo. Fp Cgil, Uilpa e Usb – pur avendo partecipato al negoziato – non hanno aderito, rimanendo fuori da questa intesa.
Per Fp Cisl l’accordo è un passaggio fondamentale perchè sblocca le risorse del nuovo triennio contrattuale: 2025-2027.
Il rinnovo del CCNL prevede un aumento medio di 165 euro lordi mensili per i lavoratori, da erogarsi su 13 mensilità. L’intesa prevede anche il pagamento di importi arretrati calcolati sul solo anno 2024. Una delle novità di questa intesa, non gradita ai sindacati non firmatari, è esclusione del periodo 2022-2023 dalla quantificazione degli arretrati stipendiali.
Tuttavia, secondo Cisl Fp l’accordo non va letto solo nell’ottica dell’incremento che riconosce, comunque superiore rispetto ai passati rinnovi:
Ma anche per il significato che assume da ora in avanti.
Grazie al rinnovo di gennaio 2025, infatti, verrà sbloccato il percorso per il successivo rinnovo contrattuale, quello relativo al triennio 2025-2027, per cui in Legge di Bilancio sono già previste le risorse necessarie. Questo accordo getta le basi per un aumento complessivo medio di circa 327 euro lordi mensili, che sarà distribuito su 13 mensilità. Di cui 165 euro già previsti col CCNL 2022-2024 e altri 162 euro che arriveranno dalla futura intesa.
“Questo ci permette di guardare avanti con fiducia”, ha dichiarato Maurizio Petriccioli, Segretario Generale della Cisl Fp, primo sindacato nel comparto Funzioni Centrali.