Arrivano novità importanti per i dipendenti dei ministeri e, più in generale, per tutti i lavoratori a cui si applica il CCNL Funzioni Centrali. Il nuovo contratto prevede un aumento medio di 165 euro lordi mensili, questo è un dato già noto da tempo. Ma c’è un altro adeguamento economico quello che riguarda l’Indennità di Amministrazione. Questo incremento porterà la somma annua a 614 euro lorde, ovvero circa 50 euro in più al mese.
Un ulteriore passo avanti è stato compiuto con la firma di un DPCM da parte del ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, e del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Questo decreto ha l’obiettivo di uniformare le somme ricevute dai dipendenti sotto questa voce in tutti i ministeri, eliminando le disparità esistenti fino a poco tempo fa.
Grazie a questo provvedimento, l’indennità annuale per i funzionari arriverà a:
L’erogazione è mensile per 12 mensilità. Solo i dipendenti del Ministero della Giustizia e dell’Economia l’aumento sarà “minore” perchè l’indennità partiva da una cifra più elevata.
Si tratta di misure molto attese che, oltre a incrementare le buste paga, offrono una maggiore flessibilità economica ai dipendenti pubblici.
Per effetto dell’adeguamento delle indennità a partire dal 1° gennaio 2023 ai lavoratori statali spetterà un arretrato di circa 1.200 euro lordi. A conti fatti 2 anni di arretrati che vanno aggiunti agli arretrati del CCNL.
Un’altra grande novità riguarda il Trattamento di Fine Rapporto (TFR). Per la prima volta, il Ministero del Lavoro, guidato da Marina Calderone, ha aperto alla possibilità di ottenere un anticipo del TFR maturato fino a un massimo del 75%. Questo provvedimento rappresenta una svolta significativa per i lavoratori pubblici, che finora non avevano accesso a questa opzione.
Queste novità rappresentano un miglioramento significativo per il personale statale, garantendo un aumento della retribuzione mensile e la possibilità di ottenere un anticipo sul TFR.