Rimborso del 730, non tutti i contribuenti lo hanno già ricevuto. Chi ha indicato come sostituto d’imposta il proprio datore di lavoro lo ha eventualmente riscosso in busta paga. Chi ha indicato l’INPS, in caso di IRPEF a credito ha ricevuto un bonifico dall’Istituto Previdenziale.
I rimborsi stanno proseguendo più lentamente, invece, per coloro che il sostituto d’imposta non lo hanno indicato e che dunque attendono il pagamento dall’Agenzia delle Entrate. Ci sono però delle novità.
I rimborsi del 730 inviati nel 2024 e relativi all’anno d’imposta 2023 si stanno lentamente sbloccando. In particolare, quelli senza sostituto d’imposta la cui erogazione spetta all’Agenzia delle Entrate.
Una volta sbloccati, seguirà il pagamento. Che però non sarà dei più celeri. La conferma arriva direttamente dalla stessa Agenzia, che tramite mail dà la notizia a un contribuente:
L’Agenzia è molto vaga, e parla di un accredito che potrà avvenire solo nei prossimi mesi. Questo perché a occuparsi delle liquidazioni non sono le sedi territoriali: le operazioni, infatti, sono centralizzate. “Non appena a livello centrale la dichiarazione sarà liquidata il rimborso verrà sbloccato per il controllo“, si legge nella mail.
Le dichiarazioni 730 risultano quindi in fase di liquidazione perché sono sottoposte a controlli automatizzati. Questi servono per verificare la correttezza dei dati esposti nella dichiarazione e i relativi esiti determinano anche l’importo eventualmente spettante a titolo di rimborso. Qualora non risultassero irregolarità, il rimborso verrà erogato non appena il suddetto controllo automatizzato della dichiarazione sarà concluso.
Questo è quello che fa sapere l’Agenzia delle Entrate nelle comunicazioni scambiate con i contribuenti che, in attesa da mesi, si rivolgono alla stessa per avere informazioni riguardo le tempistiche di accredito del rimborso 730.
In caso di esito positivo, aggiunge l’Agenzia, il rimborso verrà erogato automaticamente. Altrimenti verrà inserito in un elenco che sarà oggetto di lavorazione da parte dell’Ufficio Rimborsi: in quest’ultimo caso, al contribuente potrebbe venire richiesto di inviare della documentazione aggiuntiva.
Le operazioni dovrebbero in ogni caso terminare entro il mese di giugno. A circa 12 mesi di distanza dall’invio del modello 730. A volte però l’attesa può superare anche l’anno: generalmente si parla di 18 mesi dalla data di presentazione della dichiarazione.