Assegno di Inclusione, Marzo senza Ricarica. I Membri della Famiglia devono rispettare questi Obblighi

Nel nucleo percettore dell’Assegno di Inclusione possono esserci anche componenti tra i 18 e i 59 anni senza alcun tipo di svantaggio o disabilità. Quindi occupabili. Tali soggetti sono tenuti a partecipare a tutte le misure formative e di politica attiva del lavoro con i centri per l’impiego se non vogliono incappare in sanzioni.

Tra queste ultime rientra anche la decadenza del sussidio. E se il sussidio è decaduto, la ricarica di marzo (così come le successive) non arriverà.

Percorsi Assegno di Inclusione

Esattamente come il Reddito di Cittadinanza, sussidio che ha sostituito, anche l’Assegno di Inclusione spetta all’intero nucleo familiare e non al singolo percettore.

Per averlo occorre che l’ISEE non superi i 10.140 euro. Bisogna inoltre che almeno uno dei componenti della famiglia sia o minorenne, o disabile, o ultra 60enne o in condizione di svantaggio (ossia inserito in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione).

Per accedere alla misura e mantenerla tutti i membri devono presentarsi presso i servizi sociali. Dopo un’approfondita analisi multidimensionale effettuata dagli operatori e finalizzata alla sottoscrizione di un Patto per l’Inclusione Sociale (PaIS), viene individuato il percorso che la famiglia percettrice dell’Assegno di Inclusione deve seguire.

Ci sono 4 tipologie di percorsi, ognuno con relativi obblighi:

  1. obbligo di attivazione lavorativa e sociale;
  2. facoltà di attivazione lavorativa e sociale;
  3. facoltà di attivazione del Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL);
  4. obbligo di attivazione sociale e facoltà di attivazione lavorativa.

In questo articolo ci soffermeremo sul primo percorso.

Obbligo di attivazione lavorativa e sociale

L’obbligo di attivazione lavorativa e sociale riguarda i componenti del nucleo tra i 18 e i 59 anni che esercitano la responsabilità genitoriale e non hanno cause di esclusione dagli obblighi connessi alla fruizione dell’Assegno di Inclusione.

Tali soggetti, oltre al PaIS, devono sottoscrivere anche un Patto di Servizio Personalizzato (PSP). Per farlo, vengono convocati dal centro per l’impiego competente. Per non incorrere nella sospensione dell’Assegno di Inclusione hanno 60 giorni di tempo dalla conferma di attivabilità al lavoro.

Il PSP serve per visualizzare gli annunci di lavoro più adatti al componente percettore di AdI presenti sulla piattaforma SIISL. Può prevedere la frequenza a un corso di formazione, la ricerca di lavoro, ma anche la partecipazione ai Progetti Utili alla Collettività (PUC) o ad altre iniziative di politica attiva o di attivazione programmate dal centro per l’impiego.

Il ministero del lavoro ha messo a disposizione una locandina che riassume gli step del percorso per i componenti con obblighi di attivazione lavorativa e sociale.

Assegno di Inclusione decade in due casi

Se un singolo componente non rispetta gli obblighi connessi alla fruizione dell’Assegno di Inclusione, le ripercussioni cadranno su tutta la famiglia.

Infatti, il diritto all’Assegno di Inclusione decade per l’intero nucleo di appartenenza se un componente:

  • non presenzia senza giustificato motivo alle attività previste nel PSP e/o alle convocazioni del Centro per l’impiego;
  • non accetta un’offerta di lavoro congrua.

Pertanto, se anche solo uno dei membri del nucleo familiare non ha rispettato gli obblighi appena detti, la ricarica dell’Assegno di Inclusione di marzo non arriverà. Né le ricariche successive, visto che la decadenza, a differenza della sospensione, è permanente.