Una parte dei contribuenti è ancora in attesa del rimborso del 730 erogato dall’Agenzia delle Entrate. Non a tutti gli aventi diritto al rimborso il pagamento arriva dall’AdE. Questa, infatti, liquida solo in determinate circostanze.
Il rimborso del 730 del 2024 ma relativo all’anno d’imposta 2023 spetta a tutti coloro che hanno ottenuto un IRPEF a credito nella dichiarazione dei redditi. Con un IRPEF a debito non si deve avere ma dare.
Chi ha indicato come sostituto d’imposta il proprio datore di lavoro ha eventualmente riscosso il 730 in busta paga. Chi ha indicato l’INPS, in caso di IRPEF a credito ha ricevuto un bonifico dall’Istituto Previdenziale.
I rimborsi stanno proseguendo più lentamente, invece, per coloro che il sostituto d’imposta non lo hanno indicato. Tali contribuenti attendono il pagamento dall’Agenzia delle Entrate, che infatti entra in scena quando nella dichiarazione dei redditi il sostituto d’imposta non è indicato.
Il pagamento del 730 ha tempi di lavorazione piuttosto lunghi. Le dichiarazioni vengono prima sottoposte a dei controlli automatizzati per verificare la correttezza dei dati esposti nella dichiarazione stessa. I relativi esiti determinano anche l’importo eventualmente spettante a titolo di rimborso. Qualora non risultassero irregolarità e i controlli dessero quindi un esito positivo verrà emesso il rimborso.
In caso di irregolarità invece i tempi potrebbero allungarsi e in alcune circostanze l’Agenzia potrebbe essere costretta a effettuare delle verifiche manuali.
Lo scorso venerdì 7 marzo sono arrivati i bonifici con ordinativo di pagamento del 27 febbraio. Tra una operazione e l’altra trascorrono quindi tra i 7 e i 10 giorni circa. L’ordinativo di pagamento comunque è visualizzabile nel proprio cassetto fiscale così da sapere più o meno quando arriverà il rimborso.
Altri accrediti arriveranno con il prossimo ordinativo di pagamento previsto entro fine aprile, come fa sapere l’Agenzia delle Entrate a questo contribuente:
A volte però l’attesa del rimborso del 730 può superare anche l’anno: generalmente si parla di 18 mesi dalla data di presentazione della dichiarazione.