Buone notizie per oltre 120.000 autoferrotranvieri in attesa degli adeguamenti salariali: arriva il rinnovo del contratto nazionale con aumenti retributivi e nuove tutele. Lo prevede l’intesa raggiunta tra sindacati e associazioni datoriali stamane.
Il primo effetto dell’accordo è la revoca dello sciopero nazionale del 1° aprile, inizialmente proclamato in via unitaria da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna proprio per la mancanza di risorse economiche. A partire dalla mancata erogazione dell’Una tantum di 500 a febbraio scorso.
Il contratto nazionale era scaduto il 31 dicembre 2023. Ora, con la firma dell’accordo, i lavoratori del settore trasporto pubblico locale ottengono:
Con questi aumenti, il contratto porta in busta paga fino a 200 euro in più al mese, garantendo anche miglioramenti in termini di conciliazione tra lavoro e vita privata.
L’accordo era bloccato da settimane per la mancanza di fondi che dovevano derivare dall’aumento delle accise sul gasolio. La svolta è arrivata con il decreto legislativo del 13 marzo, approvato dal Consiglio dei Ministri.
Il provvedimento prevede l’allineamento delle accise su benzina e gasolio, destinando le maggiori entrate al Fondo nazionale per il trasporto pubblico, come anticipato da TuttoLavoro24.it in questo articolo. Questa misura ha sbloccato le risorse necessarie per finanziare il rinnovo contrattuale.
Grazie alla copertura economica trovata con il decreto, i sindacati confederali hanno annullato lo sciopero del 1° aprile. Tuttavia, i sindacati di base non condividono l’accordo e hanno confermato per il 21 marzo uno sciopero di 24 ore, nel rispetto delle fasce di garanzia.