I sindacati Fim-Fiom-Uilm hanno annunciato l’estensione dello sciopero nazionale del 28 marzo 2025 a tutti i lavoratori metalmeccanici della piccola e media industria aderenti a Unionmeccanica-Confapi.
La decisione arriva dopo il fallimento del quarto incontro per il rinnovo del CCNL Unionmeccanica, svoltosi a Milano il 17 marzo, in cui le risposte della controparte sono state giudicate insufficienti su tutti i temi chiave, a partire dal salario.
Il tavolo di negoziazione ha cercato di approfondire le disponibilità di Unionmeccanica rispetto alle richieste sindacali, in particolare su salario, riduzione dell’orario di lavoro e regolamentazione del mercato del lavoro. Tuttavia, le risposte sono state vaghe e insoddisfacenti, fanno sapere da Corso Trieste. Appare dunque difficile il rinnovo del CCNL scaduto il 31 dicembre 2024, nel giro di poco tempo.
Segue una sintesi della posizioni espresse dalle rappresentanze delle Piccole Medie Industrie italiane.
• Salario e IPCA-NEI: Unionmeccanica ha presentato una proposta economica indeterminata e condizionata alla sostenibilità aziendale. Ha dichiarato che l’aumento salariale potrebbe andare oltre la previsione IPCA-NEI, ma senza indicare cifre precise: una aspetto particolarmente rilevante, questo, che segna una certa distanza con la posizione, più rigida di Federmeccanica e Assistal sul tavolo del CCNL Industria. Ha inoltre subordinato qualsiasi valutazione economica alla definizione degli altri aspetti contrattuali, rendendo incerto il reale impatto di questi aumenti sugli stipendi. Almento in questa fase negoziale.
• Elemento perequativo: Il valore economico dovrebbe essere legato all’andamento dell’IPCA-NEI (quindi sarebbe legato ai fenomeni inflazionistici), ma la sua erogazione dipenderebbe anche dalla presenza di eventuali welfare aziendali. Questo peggiorerebbe la regolamentazione attuale, rendendolo ancora più restrittivo.
• Riduzione dell’orario di lavoro: Nessuna proposta concreta. Unionmeccanica ha inizialmente sostenuto che il tema dovrebbe essere trattato a livello aziendale, per poi ammettere la possibilità di discuterne a livello nazionale, senza però avanzare soluzioni.
• Mercato del lavoro e stabilizzazioni: Nessuna apertura concreta. I sindacati chiedono limitazioni sui contratti a termine e misure per la stabilizzazione, ma non è stata data disponibilità a recepire queste richieste.
• Inquadramento professionale e formazione continua: Le risposte restano insufficienti.
• Protocollo di Partecipazione: Ancora nessuna risposta sulla richiesta di definire un protocollo chiaro.
Di fronte a queste posizioni, la delegazione trattante di Fim-Fiom-Uilm ha deciso di estendere la mobilitazione del 28 marzo anche ai lavoratori delle aziende Unionmeccanica-Confapi. Lo sciopero sarà di 8 ore e sarà accompagnato da assemblee informative per aggiornare i lavoratori sullo stato della trattativa e sulle modalità di adesione. Quindi sono chiamati ad aderire allo sciopero del 28 marzo i lavoratori dipendenti cui si applica il:
“Per il salario, per l’orario, per la sicurezza, contro la precarietà” è lo slogan della mobilitazione. L’obiettivo è ottenere un rinnovo contrattuale equo, con aumenti salariali certi, una riduzione dell’orario di lavoro e regole più chiare sul mercato del lavoro.
Foto Credit: DepositPhotos.com