Chi beneficerà del nuovo bonus da 850 euro dovrà prepararsi a sottoporsi a una serie di controlli trimestrali da parte dell’INPS per verificare che la somma sia stata effettivamente spesa secondo le regole.
Il contributo da 850 euro al mese per gli anziani non autosufficienti, infatti, è sottoposto a condizioni rigide che limitano fortemente la platea dei beneficiari e le spese acquistabili.
L’art. 34 del decreto legislativo del 15 marzo 2024 n. 29 ha introdotto un nuovo bonus per gli anziani. Prende il nome Prestazione Universale ed è un contributo riservato a chi rispetta tutti i seguenti requisiti:
Viste le ferree condizioni per accedervi, gli anziani beneficiari del contributo dovrebbero essere circa 26 mila. Pochi, se si considera che il Governo ha stanziato 500 milioni di euro per finanziare la misura che per adesso ha una durata limitata al 2025 e al 2026.
Le regole ferree riguardano anche le condizioni di spesa del bonus. Gli 850 euro mensili che si aggiungono all’indennità di accompagnamento, infatti, potranno essere usati esclusivamente per:
E l’INPS effettuerà dei controlli non solo per verificare il rispetto dei requisiti suddetti. Quindi un ISEE valido, la titolarità dell’indennità di accompagnamento e la sussistenza di un bisogno assistenziale gravissimo (quest’ultimo valutato tramite commissioni mediche e un questionario sul contesto familiare). Ma ogni tre mesi verificherà anche che gli 850 euro di quota integrativa siano stati consumati interamente per sostenere le spese previste dalla legge.
La mancata dimostrazione della spesa, fa sapere l’INPS, comporterà la decadenza dal beneficio. È bene quindi conservare tutte le fatture e le ricevute di pagamento.