Ci sono ancora 10 giorni di tempo per inviare la domanda di disoccupazione agricola. La finestra per le istanze, infatti, si chiude il 31 marzo. Ciò significa che i braccianti stanno per scoprire se il loro nominativo compare negli elenchi agricoli.
Condizione imprescindibile per riscuotere l’indennità di disoccupazione agricola.
La disoccupazione agricola è l’indennità che INPS riserva a chi lavora nei campi, in particolare:
INPS la paga ai braccianti che hanno svolto almeno 102 giornate di lavoro nell’ultimo biennio e che hanno maturato almeno due anni di anzianità assicurativa contro la disoccupazione involontaria. E che, come detto, figurano negli elenchi agricoli provinciali.
Come specificato a inizio articolo, la domanda per l’indennità di disoccupazione agricola va inviata entro il 31 marzo di ogni anno. Anche quest’anno, quindi, la scadenza è fissata per lunedì 31 marzo.
Dallo stesso 31 marzo sul sito dell’INPS saranno disponibili anche gli elenchi agricoli provinciali in cui l’Istituto pubblica i nominativi degli aventi diritto all’indennità e il numero di giornate agricole lavorate nel 2024.
Il numero di giornate agricole indicate è quello noto all’ente previdenziale ed è il dato che INPS utilizza per calcolare l’importo dell’indennità di disoccupazione. Per questo è molto importante controllare. Gli elenchi resteranno visualizzabili fino al 15 aprile. In caso di difformità tra le giornate effettivamente lavorate e quelle riportate negli elenchi, toccherà al lavoratore fare la segnalazione.
Il pagamento poi partirà verso l’estate, difficilmente prima di giugno. L’anno scorso, per esempio, INPS avviò gli accrediti il 4 giugno. I tempi di lavorazione della disoccupazione agricola, infatti, sono molti lunghi. Anche per dare il tempo ai braccianti di presentare eventuali ricorsi.