Buoni Pasto ad Infermieri e Sanitari: Spettano 5 Anni di Arretrati

Recenti pronunce giudiziarie hanno riaffermato il diritto degli infermieri e degli operatori sanitari a ricevere buoni pasto quando svolgono turni superiori alle sei ore senza accesso alla mensa aziendale. Queste decisioni rappresentano un passo significativo verso il riconoscimento dei diritti dei lavoratori del settore sanitario, che dimostrano però l’assenza di un comportamento uniforme sul tutto il territorio da parte delle strutture sanitarie.

Vediamo le ultime novità al riguardo che arrivano dal Tribunale di Bologna e altri tribunali italiani.

La Sentenza del Tribunale di Bologna

Il 27 marzo 2025, il Tribunale di Bologna ha accolto il ricorso di quaranta infermieri dell’Ospedale “Santa Maria della Scaletta” di Imola. Per leggere il testo integrale della sentenza clicca qui.

Secondo quanto riferisce il sindacato di categoria FIALS, che ha seguito la vicenda, al personale sanitario da ora in avanti spetterà un buono pasto da 4,12 euro a turno, con diritto da recuperare per gli ultimi 5 anni.

“Questa sentenza è un segnale chiaro”, ci spiega Alfredo Sepe della FIALS. “Non accetteremo più che chi lavora nella sanità venga trattato come un cittadino di serie B”.

Un altro aspetto importante della sentenza bolognese è che il giudice riconosce la natura “assistenziale” e non retributiva dei buoni pasto. Un orientamento in linea con un recente pronunciamento della Corte di Appello di Napoli che si è opposto alla lettura più estensiva della Corte di Cassazione del 2024.

Precedenti Giudiziari in Italia

Questa sentenza si inserisce in un contesto più ampio di pronunce favorevoli ai lavoratori sanitari:

Tribunale di Roma: Nel marzo 2025, il Tribunale ha riconosciuto a numerosi infermieri dell’Ospedale San Giovanni Addolorata il diritto al buono pasto sostitutivo per i turni superiori alle sei ore senza accesso alla mensa. L’ospedale è stato condannato a risarcire oltre 12.000 euro agli infermieri per danni patrimoniali. 

Corte di Appello di Milano: Il 27 gennaio 2025, la Corte ha condannato l’ASST Valle Olona a risarcire 22 infermieri con circa 8.000 euro ciascuno per la mancata concessione della pausa mensa. La sentenza ha evidenziato l’obbligo del datore di lavoro di garantire la pausa all’interno dell’orario di lavoro, indipendentemente da una richiesta formale dei dipendenti. 

Tribunale di Viterbo: Sempre nel marzo 2025, una sentenza ha obbligato la ASL locale a corrispondere dieci anni di buoni pasto arretrati ai lavoratori, per un totale di circa 400.000 euro. 

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