Metalmeccanici, Durante lo Sciopero Federmeccanica ha Lanciato un Messaggio. Ecco Cosa Rivela


Mentre durante la giornata di venerdì 28 marzo le tute blu incrociavano le braccia in tutta Italia, aderendo massicciamente allo sciopero proclamato da Fiom, Fim Cisl e Uil, Federmeccanica rompeva il silenzio con un tweet. Un messaggio per i follower, le imprese, gli osservatori che utilizzano il social network X, ex Twitter. Ma anche una ‘missiva’ implicita ai sindacati Fim-Fiom-Uilm

Il contenuto del Messaggio di Federmeccanica: “calo della fiducia”

Al centro del messaggio, un’immagine Istat che dipinge un quadro tutt’altro che roseo per il settore. Ma cosa rivelano esattamente quelle linee? Intitolato “Clima di fiducia delle imprese per settore di attività economica”, mostra l’andamento della fiducia di diverse categorie di aziende italiane dal gennaio 2016 al marzo 2025. Le curve, che rappresentano il manifatturiero, le costruzioni, il commercio e i servizi, evidenziano una tendenza comune: un calo significativo della fiducia, con un picco negativo intorno al 2020 (probabilmente legato alla pandemia) e una ripresa parziale, seguita da una nuova flessione più recente. La curva relativa al manifatturiero, cuore pulsante della metalmeccanica, non fa eccezione. Dopo un timido recupero, sembra imboccare nuovamente una fase discendente, attestandosi su livelli preoccupanti.

Questo dato, unito alle parole di Stefano Franchi, Direttore della federazione confindustriale, ripostate da Federmeccanica (“Non c’è un buon clima, c’è meno fiducia. L’incertezza pesa moltissimo, ed è alto il rischio di rimanere fermi in un territorio già negativo”), lancia un messaggio chiaro alle sigle sindacali.

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Messaggio ai Sindacati: serve responsabilità

Federmeccanica, pur senza citare direttamente gli scioperi, sembra voler sottolineare come il contesto economico generale sia fragile e incerto. Il calo della fiducia delle imprese, evidenziato dall’immagine Istat, viene presentato come un segnale d’allarme sui rischi per gli investimenti e la produzione.

In questo scenario di incertezza, la reiterazione di scioperi, con un totale di 24 ore di astensione dal lavoro considerando anche la precedente mobilitazione di marzo, potrebbe essere interpretata dall’associazione degli industriali come un elemento di ulteriore destabilizzazione per un settore già in difficoltà.

Il messaggio sottinteso potrebbe essere: Comprendiamo le vostre rivendicazioni, ma il momento economico è delicato. Ulteriori interruzioni dell’attività rischiano di aggravare una situazione già precaria, come dimostra il calo di fiducia delle imprese rilevato dall’Istat. Un invito implicito alla cautela e alla responsabilità, in un momento di forte tensione tra lavoratori e rappresentanza industriale. La stessa responsabilità che Federmeccanica riserva ai suoi associati, con un atteggiamento più che prudente sul lato negoziale, ma che – di fatto – ha portato la vertenza ad allungarsi più del previsto. Con il mese di marzo 2025 la carenza contrattuale è arrivata a ben 9 mesi.