Il 4 aprile 2025, l’Unione Sindacale di Base (USB) ha proclamato uno sciopero nazionale che coinvolgerà docenti, personale ATA e studenti. La protesta mira a contrastare le recenti politiche educative e a rivendicare condizioni lavorative e salariali migliori.
La conferma l’ha data anche il Ministero dell’Istruzione che ha precisato che lo stop riguarderà il personale del comparto scuola docente, ATA, educativo e dirigente a tempo determinato e indeterminato delle scuole in Italia e all’estero.
Una delle principali rivendicazioni dello sciopero è l’ottenimento di un aumento salariale netto di 500€ per insegnanti e personale ATA.
USB sottolinea che l’attuale rinnovo contrattuale porterebbe a un impoverimento del personale scolastico, rendendo necessario un adeguamento che tenga conto dell’inflazione e del costo della vita.
Le regioni della protesta sono diverse, ecco spiegate le principali:
• Opposizione alla chiamata diretta degli insegnanti di sostegno da parte delle famiglie: USB critica questa misura, ritenendola dannosa per la professionalità dei docenti e per l’equità del sistema scolastico.
• Contrarietà agli investimenti in armamenti: Il sindacato denuncia che le spese militari sottraggono risorse fondamentali all’istruzione e ad altri settori del servizio pubblico.
• Critica alla riforma degli istituti tecnici e professionali: USB si oppone alle nuove linee guida per il primo ciclo, considerate classiste e discriminatorie.
• Stabilizzazione dei precari: Si chiede l’assunzione dei docenti presenti nella I fascia delle GPS e dei vincitori e idonei dei concorsi, per rafforzare la scuola pubblica statale.
Ecco gli orari e i luoghi delle manifestazioni previste il 4 aprile:
Per l’elenco completo delle città e degli appuntamenti, è possibile consultare il sito ufficiale di USB.
Gli studenti hanno lanciato l’iniziativa “Allarme Rosso” contro le attuali politiche scolastiche. USB ha risposto all’appello, sottolineando l’importanza dell’unione tra lavoratori e studenti per contrastare un sistema considerato sempre più iniquo.
Anche il personale universitario aderisce allo sciopero, chiedendo maggiori risorse per l’università, aumenti contrattuali e la stabilizzazione dei precari. USB Università denuncia i tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) e l’assenza di prospettive di stabilizzazione per circa 30.000 precari nel settore della ricerca.