I metalmeccanici dell’automotive tornano a scioperare per difendere il potere d’acquisto e rivendicare un nuovo contratto. Stellantis, CNH Industrial e Iveco sono al centro della protesta lanciata dalla Fiom-Cgil, che ha proclamato 4 ore di sciopero con il blocco di straordinari e flessibilità in tutti gli stabilimenti italiani.
Il Contratto Collettivo Specifico di Lavoro (CCSL), scaduto il 31 dicembre 2024, non garantisce più tutele sufficienti contro l’inflazione e il caro vita. Le retribuzioni sono ferme mentre il costo della vita aumenta e aumenta anche il ricorso alla cassa integrazione. La Fiom accusa le aziende di ignorare la richiesta di riaprire il confronto sul rinnovo economico: due sollecitazioni sono rimaste senza risposta.
Al centro della piattaforma sindacale c’è la proposta di un Premio di Risultato con una parte fissa e senza penalizzazioni per chi si ammala. Il sistema attuale, secondo la Fiom, penalizza i lavoratori assenti per motivi di salute e non offre certezze retributive. Per il sindacato occorre trovare una soluzione, gli importi non possono essere bassi come quelli del 2024: anno deludente.
Un’altra richiesta chiave è l’integrazione al reddito per i lavoratori in cassa integrazione, oggi spesso lasciati senza adeguata copertura. Insomma un’integrazione al trattamento Inps, in modo da non far scendere troppo il salario disponibile. Il sindacato denuncia un utilizzo crescente degli ammortizzatori sociali, senza un reale sostegno al reddito.
La protesta nasce anche dalla scelta delle aziende di aprire un confronto su PDR e inquadramenti professionali escludendo la Fiom. Il sindacato parla di decisione grave e lesiva della rappresentanza sindacale.
Le 4 ore di sciopero saranno accompagnate da assemblee in tutti i siti produttivi. Le modalità saranno decise a livello territoriale, ma non si esclude una possibile estensione delle ore di sciopero. L’obiettivo è chiaro: conquistare aumenti salariali, difendere la dignità dei lavoratori e ottenere un CCSL più equo.