Ancora buste paga incomplete per i dipendenti pubblici. Nemmeno ad aprile 2025, secondo quanto segnalato dalla FLP, arriveranno gli effetti del nuovo taglio al cuneo fiscale, entrato in vigore il 1° gennaio. Questo produce “l’effetto di azzerare i benefici economici derivanti dal rinnovo contrattuale 2022-2024″ (si parla del rinnovo del CCNL Funzioni Centrali, l’unico fino ad ora sottoscritto con una firma separata dei sindacati).
Il mancato beneficio pesa sui cedolini di centinaia di migliaia di lavoratori. L’importo medio atteso era di 83,33 euro netti al mese, per un totale già accumulato di 333,32 euro da inizio anno.
La piattaforma NoiPA, gestita dal Ministero dell’Economia, non ha ancora applicato la misura. Il rischio è che slitti tutto a giugno, con danni economici concreti per i lavoratori pubblici.
La FLP, tra i firmatari del nuovo CCNL Funzioni Centrali 2022-2024, si dice delusa e tradita. Il sindacato ammette che ha accettato di firmare un contratto con aumenti più contenuti proprio perché il Governo aveva garantito che il taglio del cuneo fiscale avrebbe compensato il tutto.
“La valutazione sul CCNL delle Funzioni Centrali quindi, non solo deve essere fatta rispetto a tutte le innovazione introdotte (…) – si legge – , ma anche con riferimento a tutto il quadro degli stanziamenti economici aggiuntivi che erano parte integrante della trattativa per il rinnovo contrattuale e che abbiamo considerato decisivi per la sottoscrizione del contratto”.
“La mancata applicazione della superdetrazione dal 1° gennaio ha azzerato i benefici del contratto”, spiega Marco Carlomagno, segretario generale FLP.
Il nuovo contratto, in vigore da inizio anno, era stato firmato anche per le innovazioni normative e per l’impegno politico a destinare fondi aggiuntivi al taglio del cuneo. Ma ora, secondo il sindacato, quell’impegno non è stato rispettato.
Nel frattempo, con lo stipendio di aprile 2025, arriveranno alcune novità già annunciate:
Ma secondo la FLP tutto questo non basta. Il vero nodo resta l’assenza del nuovo cuneo fiscale, promesso come sostegno extra a stipendi che restano leggeri.
Anche altri sindacati attaccano. Per Confintesa FP, la situazione è “inammissibile”. Claudia Ratti chiede chiarimenti urgenti al Ministero dell’Economia e denuncia l’assenza di voci fondamentali nei cedolini di aprile.
Intanto, il malcontento monta alla vigilia delle elezioni RSU previste il 14 e 15 aprile. E il ritardo rischia di trasformarsi in un boomerang politico per chi ha firmato l’accordo di rinnovo sottoscritto in via definitiva il 27 gennaio 2025.