Durante la conferenza stampa del 7 aprile scorso Michele De Palma, segretario generale della Fiom-Cgil, ha lanciato un messaggio chiaro al sistema delle imprese: non è vero che il fronte datoriale è compatto. Anzi, secondo le sue dichiarazioni, “il fronte delle imprese in questo momento è allo sbando”. Alcune aziende starebbero manifestando l’intenzione di riprendere il confronto sindacale per arrivare alla firma del rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici industria, scaduto il 30 giugno 2024.
“Le aziende ci dicono che in questo momento sarebbe necessario riaprire la trattativa”, ha rivelato. Ma vediamo i dettagli.
Durante questo intervento pubblico, De Palma – alla presenza dei Segretari Generali Fim e Uilm – ha raccontato un episodio che conferma le fratture all’interno delle associazioni datoriali: “C’è un amministratore delegato di un’azienda che ha scritto una lettera in cui ha detto che nella giornata di sciopero del 28 marzo, per lui, le rivendicazioni del sindacato sono giuste. E per cui pure a lui si applicava la trattenuta delle 8 ore di partecipazione, per lui, allo sciopero realizzato dai metalmeccanici”.
Parole che mettono in luce una crepa evidente tra le posizioni ufficiali di Federmeccanica, Assistal e Unionmeccanica-Confapi (per però è firmataria di un altro ccnl, quello delle pmi), e quelle di singole imprese che chiedono senso di responsabilità e un ritorno al dialogo. Crepa peraltro evidente già da mesi e manifestata in più di un’occasione da queste aziende ai sindacati. Si tratta per lo più di aziende sindacalizzate, dove sono presenti rappresentanze di Fim-Fiom-Uilm.
Secondo De Palma, il tavolo per il rinnovo del CCNL Industria è stato fatto saltare dalle associazioni datoriali non appena è emersa una divergenza sulle proposte. In tv, sulla Rai, Federmeccanica attraverso le parole del suo Direttore Generale ha invece fatto notare che la situazione è ben diversa, ad alzarsi dal tavolo sarebbe stato il sindacato.
I leader sindacali parlano di un atto antidemocratico che ignora il bisogno urgente di confronto in un momento di forte crisi per l’industria italiana.
“Ci sono aziende che ci dicono che in questo momento sarebbe necessario riaprire la trattativa”, ha affermato De Palma. Tuttavia, nonostante questi segnali interni, Federmeccanica e le altre associazioni – al di là delle dichiarazioni pubbliche – pare mantengano un muro contro ogni forma di negoziato. Nessuna lettera è infatti arrivata all’indirizzo di Fim-Fiom-Uilm per la ripresa del tavolo.
Nel frattempo, cresce la partecipazione dei lavoratori alle mobilitazioni. “Il numero delle lavoratrici e dei lavoratori che si stanno coinvolgendo negli scioperi sta crescendo”, ha detto De Palma. Dichiarazione prontamente smentita dagli Industriali che in un comunicato sottolineano come l’adesione alle iniziative sindacali non abbia raggiunto neppure il 30% della forza lavoro, tra operai e impiegati.
Il Segretario Fiom ha anche evidenziato che il fronte sindacale è compatto “e ha le idee molto chiare” e chiede le riconvocazione immediata del tavolo.
Con almeno altre 8 ore di sciopero già in programma, e con il blocco di flessibilità e straordinari, il messaggio al fronte datoriale è chiaro: ci sono imprese pronte a trattare, e una base sindacale sempre più determinata a difendere il proprio contratto.