Risultati Elezioni RSU Pubblico Impiego: Ecco Quando Arriveranno i Dati Ufficiali

Dopo le votazioni del 14, 15 e 16 aprile per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) nel pubblico impiego, che hanno coinvolto circa 3 milioni di lavoratori, ogni sigla si dichiara vincitrice. Ma i dati ufficiali certificati dall’Aran non arriveranno presto. Vediamo cosa fanno sapere dall’Agenzia.

Nel frattempo, è già partita la ”gara” delle dichiarazioni tra i principali sindacati.

Cisl: il nostro modello partecipativo è premiato

Per la Cisl, la vittoria è netta. In una nota congiunta, i vertici del sindacato sottolineano il “consolidato consenso” delle proprie liste nella scuola, università, enti locali e sanità. Un risultato che secondo il sindacato premia un modello di rappresentanza fondato sulla contrattazione e il dialogo sociale.

Uil: premiato il nostro no al contratto

La Uil invece legge i risultati come una conferma della propria linea più dura. Il segretario generale Uilpa, Sandro Colombi, sottolinea che i sindacati che hanno detto no al rinnovo del CCNL Funzioni Centrali ora “detengono la maggioranza reale della rappresentatività” in molte amministrazioni. Anche Uil Scuola, fa sapere il Segretario Giuseppe D’Aprile, è “in netta ascesa”.

Usb: il conflitto paga

Dal canto su l’Usb rivendica il successo di una linea antagonista e radicale. “Il nostro rafforzamento dimostra che i lavoratori vogliono sindacati conflittuali”, si legge in una nota, che cita la battaglia contro la precarietà e per il rilancio del salario pubblico.

Cgil: avanzata silenziosa nei territori

La Cgil, pur senza proclami ufficiali, raccoglie consensi crescenti da Nord a Sud. Il sindacato si è affermato in numerosi enti pubblici locali, ospedali e scuole, come a Genova, Torino, Venezia, Roma, Palermo, Brindisi e Reggio Calabria.

Tempi lunghi per i dati definitivi

Nonostante l’entusiasmo generale, i dati ufficiali arriveranno solo a fine 2025. L’Aran, che ha il compito di certificare la rappresentatività delle sigle sindacali, riceverà i dati grezzi a metà maggio, ma la procedura di certificazione richiederà mesi di verifiche e validazioni. E fa sapere che per gli esiti definitivi se parlerà tra ottobre e novembre.

Solo dopo il verdetto definitivo sarà chiaro quali sigle avranno potere negoziale nei rinnovi contrattuali, incluso quello del CCNL Istruzione e Ricerca 2022-2024, ancora in bilico.

Il rischio concreto è che l’incertezza su chi guiderà davvero la rappresentanza nelle scuole e nella sanità possa ritardare ulteriormente le trattative, già oggi bloccate da risorse giudicate insufficienti.

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